Bolletta luce e gas: turismo energetico, come i furbi non pagano le bollette
Bolletta luce e gas evasa, un caso raro ed eccezionale? A volte, un oggetto di truffa: li chiamano furbetti delle bollette, ecco come agiscono.
Si può essere amanti dei viaggi, passare da un Paese all’altro, perché si hanno disponibilità economica e di tempo. Poi si può anche essere un altro tipo di turista, sconfinando però nel contesto truffaldino. Lo si può definire turismo energetico, e quelli che lo praticano “turisti delle bollette”. Quasi 6 miliardi di euro evasi da soggetti che passano da una compagnia energetica all’altra, sempre poco prima che il tecnico venga a staccare l’acqua o la luce per le bollette non pagate e sollecitate. Insomma, se da un lato c’è chi ha oggettivamente un problema e non ce la fa ad arrivare a fine mese (meglio mangiare prima, che poi alle bollette ci si pensa), dall’altro c’è tutta una schiera di furbetti che però adesso potrebbero avere le ore contate.
Bolletta luce e gas: come agiscono i turisti della bolletta
Il trucco è quasi semplice nel suo svolgimento. La compagnia energetica che non si vede pagare le bollette arriva quasi a staccare l’allaccio del contatore, prima di scoprire che in realtà il suo cliente moroso è un ex cliente, visto che è passato sotto l’egida di una nuova compagnia. Stando al presidente di Associazione Difesa Consumatori Carlo Garofolini, si parla di stime sommarie per 6 miliardi di euro di bollette non pagate: di questi soldi, 4 miliardi riguarderebbero il mercato libero e i restanti 2 il settore vincolato. Il totale dei morosi? In una forbice compresa tra il 15% e il 20% del fatturato. Un problema vecchio, si potrebbe pensare, visto che quanto sopra riportato risale a qualche anno fa. Eppure no, è ancora vigente, così come in vigore è un sistema di controllo che rende tracciabili i consumatori più furbetti.
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Ne ha parlato anche Angelo Allegri su Il Giornale. “Il 2018 è stato l’anno record per i buffi non onorati”. Nel calderone c’è di tutto, non solo le bollette, ma i mancati pagamenti hanno raggiunto quota 82 miliardi di euro, in aumento rispetto al 2017. Tra prestiti e finanziamenti non restituiti, però, una voce consistente la occupano anche le bollette. Stando alle cifre riportate da Unirec, associazione di Confindustria che si occupa di riunire le compagnie di recupero crediti, il buco lasciato dalle bollette evase occupa il 24% dei debiti totali, andando a valere complessivamente 19,6 miliardi di euro. Metà dei quali sono da ricondurre proprio ai furbetti della bolletta. Insomma, un fenomeno che è aumentato nel corso del tempo e che coinvolge, tramite questa strategia truffaldina, anche più settori (si parla anche di “turismo telefonico”).
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“Il trucco usato dai malintenzionati è comunque del tutto scoperto e le aziende dei diversi settori interessati ne sono da sempre consapevoli”, scrive Allegri. Il problema resta nel ponte – sempre lunghissimo – tra problema e soluzione. A livello di turismo telefonico si parla di una banca dati dove inserire i morosi (Simoitel), sempre nel rispetto della privacy. Per questo le accortezze non sono mai troppi e il rischio è quello di non colpire a fondo come si vorrebbe.
Diverso il contesto nel settore energetico, con un sistema di archiviazione già attivo da qualche tempo e che ha già dato i suoi frutti. Si cita infatti una ricerca di Facile.it secondo la quale lo scorso anno 120 milioni di contribuenti hanno si sono visti rifiutare la sottoscrizione di un contratto, per via del mancato pagamento delle bollette nei mesi addietro. Il cliente moroso, anche se riesce a stringere un rapporto con un’altra compagnia, sarà comunque seguito dal fornitore, che grazie a una ricerca nel database del Sistema Informativo Integrato, avrà la possibilità di chiedere un indennizzo.
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