Anche il secondo turno dell’ultima tornata di comunali sostanzialmente rispecchia i rapporti di forza emersi dal voto per l’Europarlamento del 26 maggio scorso. La Lega avanza e porta il centrodestra alla vittoria anche in città tradizionalmente avverse allo schieramento di Salvini, dal canto suo, il centrosinistra tutto sommato tiene e consolida i buoni risultati del nuovo corso inaugurato da Zingaretti. Il Movimento 5 Stelle non poteva sbagliare l’unico duello in cui era coinvolto e, in effetti, si è confermato “macchina da ballottaggio”.
Elezioni comunali 2019: com’è andato il centrodestra?
Prima di snocciolare qualsiasi cifra, per certificare il buon risultato del Carroccio a questo turno di ballottaggi basta citare l’affermazione a Ferrara e Forlì. La città emiliana non aveva mai avuto bisogno di un secondo turno per eleggere il sindaco in tutta la sua storia, tra l’altro, non aveva mai eletto un primo cittadino che non appartenesse all’area di centrosinistra: ora, invece, confermando il dato del primo turno, ha consegnato la vittoria – con ampio margine – al candidato di centrodestra (scelto dalla Lega). Anche la vittoria nel capoluogo romagnolo è storica per la coalizione di centrodestra: Forlì era in mano al centrosinistra da quasi 50 anni.
Tornando alle cifre, invece, si può comprendere la portata del risultato del centrodestra evidenziando come abbia conquistato 12 comuni, ne governava solo 7 prima dei ballottaggi. Oltre a Ferrara e Forlì, ha strappato al centrosinistra anche Vercelli, Biella, Pescara e Pavia.
Come sono andati centrosinistra e Movimento 5 Stelle?
Quindi, considerando il momento politico nazionale, il centrosinistra sì tiene ma è comunque arretrato. Prima di questa tornata di ballottaggi governava in 19 città ma è risultato vincitore solo in 13 (tra l’altro non si può dimenticare che nel corso di questi mesi si è visto strappare anche la guida delle Regioni Sardegna, Abruzzo, Basilicata e Piemonte). La riconquista di Livorno è comunque un segnale positivo: la città toscana potrebbe tornare una cosiddetta “roccaforte” dopo la parentesi pentastellata. Strappata al Movimento anche Avellino. Detto ciò, le vittorie di Firenze, Bari, Modena, Bergamo, Pesaro, Lecce, Cremona, Cesena, Prato, Reggio Emilia, Verbania non cambiano il fatto che al centrodestra è stata tolta solo Rovigo (uno squillo, però, apprezzatissimo in un Nord Est ormai feudo leghista).
Escono con le ossa rotte da questa tornata i 5 stelle: protagonisti di un unico ballottaggio; tuttavia, da evidenziare come a Campobasso abbiano vinto in rimonta il “derby di governo” contro la Lega. In ogni caso, troppo poco per bilanciare il trionfo europeo del partito di Salvini.
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