Governo ultime notizie: salario minimo, Salvini “prima ridurre tasse”
Governo ultime notizie: salario minimo, Salvini “prima ridurre tasse”. È tornata la sintonia tra i due vice-premier. Ma Conte rischia.
Sembra tornato il sereno all’interno del governo gialloverde. Gli ultimi giorni – successivi alla conferenza stampa di Giuseppe Conte – hanno palesato il riavvicinamento (o, almeno, una tregua) dei due leader politici di Lega e Movimento 5 Stelle. Salvini e Di Maio hanno scelto la linea dura con Bruxelles: nessuna “manovrina” correttiva. Si attende un duro scontro con le istituzioni comunitarie ma, nel frattempo, si pensa alle prossime misure.
Pronto il decreto sicurezza bis. Si lavora sul salario minimo
Come comunicano da Palazzo Chigi, “si è concordato di portare domani (oggi 11 giugno, ndr) in Cdm il decreto sicurezza-bis, nella versione da ultimo concordata proprio a ridosso della consultazione elettorale europea. Si è altresì concordato di accelerare sulla proposta legislativa sul salario minimo attualmente in discussione presso la competente commissione al Senato”.
La proposta sul salario minimo è uno dei temi cari al Movimento 5 Stelle e si affiancherebbe, progettualmente, al reddito di cittadinanza e alle disposizioni del decreto dignità: misure adottate per riformare il mercato del lavoro. Di Maio ha chiesto al partner di Governo di non rallentare le operazioni in Senato. Salvini non sembra dispiaciuto della proposta e rilancia: prima, c’è bisogno di un alleggerimento della pressione fiscale. Il Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico Luigi Di Maio sposa la linea del Ministro dell’Interno. Sul piano politico, l’alleanza tra Lega e 5 Stelle sembra essersi fortemente rinsaldata. A farne le spese, però, potrebbe essere niente meno che lo stesso primo ministro, Giuseppe Conte.
Governo ultime notizie: tra salario minimo, riduzione della pressione fiscale e procedura d’infrazione
Il premier non vuole uno scontro frontale con Bruxelles, allineandosi con posizioni più moderate e conciliatrici. Di Maio e Salvini confidano nelle capacità di negoziazione di Conte, il quale avrà “l’ingrato compito” di rappresentare l’esecutivo gialloverde a Bruxelles. Il primo ministro è stato chiarissimo: se la procedura d’infrazione “viene aperta davvero, farà male all’Italia”. Conclude affermando che “rischiamo di andarcene tutti a casa. Di certo me ne vado io.” Salvini e Di Maio sono avvisati.
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