Il reddito di cittadinanza crea posti vacanti nel settore dei lavori stagionali. E visto che l’estate è ormai esplosa, dopo essersi fatta un po’ attendere a dire la verità, adesso stabilimenti balneari, ristoranti e alberghi lamentano carenze di organico. Se un beneficiario del RdC, infatti, accetta un lavoro stagionale, rischia di perdere il reddito e la cosa non gli converrebbe. Il primo allarme è stato lanciato dal sindaco di Gabicce Mare, comune che si affaccia sul mare marchigiano, in provincia di Pesaro e Urbino, Domenico Pascuzzi.
Reddito di cittadinanza e lavoro stagionale: “Emergenza vera”
Quest’ultimo aveva infatti lanciato una vera e propria allerta: “Siamo in emergenza vera”. La differenza con l’anno precedente è impietosa, visto che tutti i giovani solitamente residenti nel Meridione e che lo scorso anno facevano lavori stagionali proprio nella località vacanziera, “quest’anno non sono voluti tornare perché stavano percependo il reddito di cittadinanza”. Nel caso in cui accettassero di tornare anche quest’anno, il rischio è quello di perdere quei 700 euro garantiti dal reddito di cittadinanza “che a loro basta per vivere”.
Il tweet di Matteo Renzi
L’allarme è stato rilanciato anche dall’ex premier Matteo Renzi, che su Twitter, lo scorso fine settimana, aveva scritto quanto segue: “Al mare faticano a trovare addetti per fare la stagione, dice il sindaco di Gabicce. Molti preferiscono il Reddito di Cittadinanza al lavoro in riviera: prima sono spariti i Navigator, adesso i bagnini. Una misura sbagliata economicamente, ma soprattutto diseducativa. Che autogol!”.
Il rischio del lavoro in nero
Il rischio non è dunque l’emorragia dei posti professionali nel settore dei lavori stagionali, ma è anche un incentivo al lavoro in nero, magari adottato da quei lavoratori stagionali del meridione beneficiari del RdC che accettano di lavorare nei posti vacanzieri ma, per l’appunto, in black. A parlare di questo ulteriore rischio è stata la segretaria Uil Ivana Veronese. “Nella riviera romagnola”, le sue parole riportate da Leggo, “da un lato diminuisce l’offerta di lavoro, dall’altro, anche se in misura minore, c’è chi accetta il lavoro in nero”. L’obiettivo? Non perdere il reddito di cittadinanza.
“Meglio non lavorare che rinunciare al reddito di cittadinanza”
Il sasso lanciato nell’acqua dal sindaco di Gabicce Mare ha trovato altre repliche dagli operatori del settore turistico-ricettivo. Riprendendo le dichiarazioni della Veronese, c’è chi chiede di non essere regolarmente assunto per non perdere il Reddito di Cittadinanza, e chi invece preferisce vivacchiare a 700 euro rifiutando un lavoro da 1.100 euro mensili.
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Il Movimento 5 Stelle difende il reddito di cittadinanza
Dal canto suo, il Movimento 5 Stelle ha strenuamente difeso la misura di cui è principale fautore, attaccando il lavoro stagionale, giungla di precarietà. “Spiace dover tornare all’abc della grammatica politica”, si legge in un post sul blog ufficiale del Movimento, “ma forse il sindaco Pascuzzi ignora che i lavori stagionali sono da decenni la giungla di precarietà con cui i nostri giovani hanno conosciuto il mondo del lavoro. Orari disumani, stipendi da fame, nessuna sicurezza, nessuna garanzia o tutela contrattuale: è lo spaccato del lavoro nero in Italia, di quella piaga che scorre senza freni in ogni angolo del Paese”. Dopo l’attacco al lavoro stagionale, ecco la difesa al Reddito di Cittadinanza, un “sistema di welfare universale che dà una mano a chi ne ha bisogno” e che prevede al suo interno anche un proficuo percorso di formazione professionale.
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