Assunzioni estate 2019: posti per regione e settori, l’analisi della Cgia
Assunzioni estate 2019: stando ai dati Cgia, aumento previsto delle assunzioni nei mesi di giugno e luglio, soprattutto nelle regioni del Sud
Con l’estate aumentano i posti di lavoro: in arrivo un milione di nuove assunzioni per il mese di giugno e di luglio. Per la precisione, saranno 934mila i nuovi ingressi nel mercato del lavoro italiano, stando agli ultimi dati pubblicati dalla Cgia, l’Associazione artigiani e piccole imprese Mestre, che ha condotto l’indagine periodica sul lavoro, curata da Unioncamere, Anpal e Excelsior.
Il meridione registra il maggior numero di neo assunti
“Sarà il meridione a segnare il maggior numero di neo assunti, per un totale di 258.200, ovvero il 27,6% del totale, anche se è la Lombardia a guidare la fila con 165.400 nuove assunzioni – informano dalla Cgia -. Per quanto riguarda i settori, sono i servizi a dare il segnale di maggior fiducia, visto che offrirà occupazione al 72,5% del totale dei lavoratori in entrata, 677.550 addetti”.
Ma non tutti i settori navigano alla stessa velocità. L’industria, per esempio, rimane debole. Per questa sono previste solo 186.580 nuove assunzioni (20% del totale). Peggio il settore dell’edilizia, il più colpito dalla crisi economica. Le proiezioni di Cgia stabiliscono un +7,5% di nuovi lavoratori.
Assunzioni estate 2019: sono le piccole imprese a trainare il trend
In base ai dati elaborati dall’associazione, sono le piccole imprese a dare il maggior contributo alla spinta assunzionale di questi mesi. “Tra tutte le nuove assunzioni previste per giugno e luglio, 2 su 3 (il 66%) avverranno presso una piccola impresa con meno di 50 dipendenti, commenta Paolo Zabeo, coordinatore dell’ufficio studi della Cgia, ancora una volta sono le piccole aziende a dare una risposta importante a chi aspira a trovare un posto di lavoro. E, straordinariamente, nei prossimi mesi lo faranno soprattutto quelle presenti nel Mezzogiorno”.
Al sud, infatti, le assunzioni da parte delle piccole realtà produttive sono tutte sopra la media nazionale. Al primo posto c’è la Calabria, dove l’85% dei nuovi ingressi avverrà all’interno delle piccole imprese, seguita dalla Puglia (77,6%) e dalla Sicilia e Campania (75,4%).
“Sono risultati straordinari – dichiara il centro studi Cgia – che dimostrano che anche nelle regioni maggiormente in difficoltà economica, la stragrande maggioranza dei piccoli imprenditori è in grado di offrire una chance soprattutto ai giovani”.
Scenario positivo ma…
Di fronte a questo roseo scenario c’è solo un piccolo grande neo: “non è escluso che – afferma Renato Mason, segretario dell’associazione -, considerando la stagione, una buona parte di questi lavoratori sarà assunta con un contratto a termine. Non a caso, più della metà delle prossime assunzioni avverranno nelle attività commerciali, ricettive e della ristorazione. – E aggiunge, concludendo – La possibile introduzione del salario minimo per legge, rischia, nel prossimo futuro, di aumentare enormemente il costo del lavoro, soprattutto per le piccolissime imprese, con effetti negativi sul fronte occupazionale”.
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