Di seguito analizziamo cosa dice, attualmente, la legge circa la possibilità o meno di fumare in spiaggia. La stagione estiva è alle porte e, pertanto, è importante sapere in anticipo se le norme ammettono il diritto di accendere una sigaretta anche sul bagnasciuga. Vediamolo.
Fumare in spiaggia: cosa dice la legge?
Anzitutto occorre dire che negli ultimi anni, su iniziativa dei singoli stabilimenti balneari, è stato progressivamente esteso il divieto di fumare in spiaggia. L’esigenza evidente è quella di tutelare il diritto alla salute delle persone che vogliono avere un po’ di relax in spiaggia, senza respirare fumi nocivi. In verità, però, c’è una legge ad hoc, la n. 221 del 2015, che reca il titolo “Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell’uso eccessivo di risorse naturali“, la quale ha l’obiettivo di tutelare non solo la collettività, ma anche l’ambiente. Essa, infatti, prevede la possibilità che le Autorità emettano multe fino a 300 Euro per chi getta mozziconi a terra, in acqua e negli scarichi.
Anche l’iniziativa dei Comuni merita menzione: essi, da molto tempo, lottano contro l’uso smodato e potenzialmente pregiudizievole delle sigarette in spiaggia, attraverso ordinanze e regolamenti. Tali atti dispongono multe piuttosto ingenti. Ed indipendentemente da un’eventuale iniziativa comunale in tal senso, è la richiamata legge del 2015 ad orientare e a porre vincoli circa la possibilità di fumare in spiaggia. Infatti, abbiamo che, anche nei lidi dove ancora si può fumare in spiaggia, è applicato comunque il divieto di gettare per terra i mozziconi di sigaretta. È di particolare rilevanza, anche, l’art. 40 della suddetta legge, il quale prevede che sia compito dei Comuni far fronte al problema del fumare in spiaggia, attraverso l’installazione “nelle strade, nei parchi e nei luoghi di alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi dei prodotti da fumo“. Ovviamente, tra i luoghi di alta aggregazione sociale, in estate sono incluse anche le spiagge.
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L’iniziativa del Codacons in merito: cosa prevede?
Insomma, la situazione è che, nella penisola italiana, il divieto di fumare in spiaggia vige sì, ma a macchia di leopardo. Non si tratta quindi di un divieto esteso ad ogni spiaggia del paese. Ed è proprio ciò che, in questi giorni, chiede il Codacons. L’Associazione dei consumatori ha infatti promosso un’iniziativa mirata a diffidare i Prefetti, affinché il divieto di fumo sia applicato ovunque nelle spiagge italiane. Il Codacons, in sostanza, fa sul serio ed intende, se necessario, portare avanti una battaglia legale in modo che i prefetti impongano a tutti i Comuni di adottare ordinanze ad hoc, mirate a stabilire il divieto di fumare in spiaggia. Anzi, l’Associazione ha dichiarato che, se non saranno presi opportuni provvedimenti: “Denuncerà nei prossimi giorni i Comuni per concorso in inquinamento e in danneggiamento aggravato del patrimonio naturale“. Il Codacons, inoltre, ha fatto notare che la situazione sul divieto in oggetto è ancora piuttosto incerta e disomogenea. Abbiamo infatti spiagge in cui sono applicate ordinanze comunali di divieto di fumo e altre – la maggior parte, sottolinea il Codacons – in cui ancora non sussiste alcun divieto di fumare. Da qui pertanto, l’iniziativa dell’Associazione: ne vedremo sicuramente a breve gli ulteriori sviluppi.
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