Fatta la legge trovata l’inganno, si dice. E, più o meno, è (quasi) sempre così. Vale anche per il decreto sicurezza, quello che mise alla porta i furbetti della targa estera, che sembravano pertanto essere stati fatti fuori lo scorso dicembre. Alla fine non è così, perché c’è una falla nel decreto sicurezza che potrebbe consentire ai truffatori di ricominciare a fare quello che era stato loro ostacolato.
Cosa non rischiano i veicoli con targa estera
Sono infatti numerosi i veicoli che circolano con targa estera (sovente con provenienza dai Paesi dell’est Europa), poiché non sono pochi i vantaggi garantiti. Innanzitutto evitano il pagamento delle multe, vista la difficoltà nel notificarle all’estero, pertanto possono fare infrazioni senza essere puniti. A meno che, ovviamente, non vengano fermati direttamente dagli agenti, che potrebbero comminare la multa nell’immediato, caso comunque molto raro (nel senso che sono molte più le infrazioni commesse lontano da occhi indiscreti che quelle davanti a un posto di osservazione).
C’è una falla nel Decreto Sicurezza
Altro aspetto da non sottovalutare è quello legato al bollo auto e alla polizza assicurativa, che naturalmente sono state fatte dal Paese di provenienza. Così, pur circolando in Italia, sia la RC Auto, sia il bollo non sono pagati qui. Ma veniamo alla falla celata nel DL n. 113/2018, noto anche come Decreto Sicurezza, che ha di fatto modificato l’articolo 93 del Codice della Strada, vietando la circolazione da oltre 60 giorni ai mezzi con targa estera. La misura ha avuto certamente i suoi effetti, poiché dopo l’applicazione della direttiva, i veicoli con targa estera sembrano comunque essere diminuiti. Un peccato, perché un buco legislativo potrebbe annullare i vantaggi ottenuti e far tornare tutto com’era prima.
Targa estera e multe non pagate: l’eccezione che potrebbe far tornare tutto come prima
Come scrive Il Sole 24 Ore, c’è una eccezione a cui fare caso. “Quella che riguarda i veicoli concessi a noleggio o a lungo termine o in leasing da operatori che hanno sede in altri Stati della Ue o del See”. Veicoli che possono essere guidati senza alcuna limitazione sulle nostre strade da automobilisti che risiedono in Italia. Nessuna limitazione significa anche annullare la vecchia soglia annuale, prevista dall’originale art. 193 del CdS, applicata ai veicoli con targa estera. Ed è proprio questo cavillo, su cui attualmente non è prevista nessuna opera di revisione, che l’effetto positivo del Decreto potrebbe decadere.
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