Novità dalla hate parade

Pubblicato il 13 Giugno 2019 alle 19:22 Autore: Nicolò Zuliani
Novità dalla hate parade

Selvaggia Lucarelli ha postato uno screenshot tratto dal forum/quartier generale degli Incel italiani.

Sapeste che risate quando l’avvocato leggerà questa roba ad alta voce in tribunale

È qualcosa di scandaloso?
Nah.

Chiunque sia remotamente sotto il riflettore dell’opinione pubblica riceve questa roba. Li ricevo persino io perché scrivo post dove incito a dialogare, ascoltare e tollerare, figuratevi cosa riceve una donna che va in TV. Mitomani, pazzi, frustrati, prendono il primo bersaglio che han sotto gli occhi e gli tirano pietre – virtuali – fino a slogarsi il braccio. A volte non solo virtuali: ricordate Tartaglia, il matto della statuetta in faccia a Berlusconi? Poi ha spiegato che l’aveva fatto perché in lui vedeva un vincente con soldi e donne che lui invece non aveva.

Era un incel before it was cool, insomma.

Ma c’è un equivoco comune: credere che le persone in TV siano reali. Che fuori dallo schermo parlino, vestano e si comportino a quel modo. A mia esperienza, non lo fanno quasi mai. Vittorio Sgarbi dal vivo è una persona educata, interessante e capace di riflessioni grandiose. Chiambretti è quieto, ascolta, non è quell’assolo di batteria che conosciamo. I programmi e i personaggi stessi hanno autori che gli scrivono i testi, o il canovaccio, o danno loro suggerimenti durante le pause pubblicitarie. Lo stesso vale per veline, modelle, attrici. Son belle ragazze qualsiasi che vedi per strada o in palestra, non quelle belve del sesso che ti entrano in salotto seminude mentre mangi.

Qualsiasi persona che vediamo in televisione è un attore che intepreta un personaggio creato e perfezionato negli anni.

Cruciani a La Zanzara dei primi anni era pacato, riflessivo, moderato. Poi ha capito cosa faceva alzare l’audience ed è finito a mostrar conigli morti e tori infilzati, trasformando un fumoir in un dopolavoro ferroviario. Perché nel secondo entra molta più gente, quindi più soldi.

Ma è finzione, tanto quanto gli Instagrammer sono i romanzieri di sé stessi. Non conosco la Lucarelli e non ho idea di come sia dal vivo; il suo personaggio Stella della senna delle baraccopoli non mi piace, ma non vado sulla sua pagina a insultarla, non scrivo post grondanti rabbia su di lei. Sarebbe come molestare Kit Harington perché ha ucciso Daenerys.

È roba da camicia di forza, Cristo.

Come Taffo e Romina fanno notare, prima o poi moriremo, abbiamo poco tempo libero a disposizione e una persona sana di mente lo impiega per stare vicino a chi ama o studiando, guardando e facendo cose che gli piacciono. Io adoro la Storia, la tattica militare, l’interior design e i film della golden age. Perché cazzo dovrei mettermi a guardare Selvaggia Lucarelli, se ho un torrent in HD di Monkey business con Ginger Rogers e Cary Grant?

PS: Dio, se solo fossimo nel 2002 e ManiCoMio fosse ancora in piedi, le cose spaventose che faremmo al forum degli incel. Sarebbe tipo Gardaland versione Casa dei 1000 corpi per me, RRobe, Phobos, Kianta, Bapho, LowFi. Oggi fioccherebbero denunce per diffamazione, istigazione al suicidio, cyberbullismo, aggravanti di ogni tipo. Forse inventerebbero reati appositamente per noi.

A volte essere diventati grandi è una scocciatura.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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