Pensioni ultima ora: Quota 100 e procedura di infrazione. Nell’acceso dibattito delle ultime settimane c’è chi ha avanzato l’ipotesi che, stante la posizione dell’Europa nei confronti dell’Italia a causa dell’alto debito pubblico possa concretizzarsi una retromarcia da parte del Governo rispetto alla applicazione delle misure previdenziali introdotte con il decreto n. 4/2019.
Pensioni ultima ora, intervento di Tridico pro Quota 100
Sulla materia si registra l’intervento del Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale Pasquale Tridico. Per il quale non c’è alcun rischio che una eventuale procedura di infrazione possa mettere a repentaglio le ultime misure volute dal Governo Conte.
Cosa ha detto il presidente dell’Inps? “La Quota cento è una misura che dura tre anni ed è assolutamente sostenibile per i conti dell’Inps”. Tridico è intervenuto a Trieste dove ha risposto alle domande dei cronisti anche rispetto a quello che potrebbe accadere a fronte di una possibile manovra correttiva con eventuali ripercussioni su Quota 100. “Da questa misura si ricavano dei risparmi. Oggi abbiamo 140mila domande e si può anche intravedere un risparmio rispetto all’iniziale previsto da quel capitolo”.
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La spiegazione del presidente dell’Inps
Dalle parole di Tridico si evince una posizione assolutamente favorevole alla erogazione delle misure: “Naspi, Rdc, Quota 100 sono tutti provvedimenti che cercano di dare risposte in un contesto economico difficile, con una una funzione di stabilizzazione sociale oltre che economica”. Ecco qual è stata la sua conclusione: “Quando pensiamo ai conti pubblici – conclude – pensiamo anche che, grazie a quelle misure, l’Inps funge da stabilizzatore automatico della situazione sociale”.
Infine e per avere una idea più completa vediamo quali sono state le parole che Bruxelles ha rivolto al nostro Paese qualche giorno fa. Per l’Unione Europea “Il debito italiano resta una grande fonte di vulnerabilità per l’economia”. Sempre nella relazione di circa venti pagine è scritto che le misure volute dal Governo “con il trend demografico avverso, capovolgono in parte gli effetti positivi delle riforme pensionistiche del passato e indeboliscono la sostenibilità a lungo termine”.
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