Anche quando l’auto è un bene di proprietà, il proprietario continua a pagarla. Lo fa versando allo Stato le imposte dovute: dal bollo auto alle accise sui carburanti, senza contare l’Iva applicata sulla vendita delle auto e dalle tasse relative. Si parla di quasi 75 miliardi di euro all’anno di entrate nelle casse dello Stato, per la precisione 74,4 miliardi di euro. Un numero importante, ma non così elevato a confronto con altri Paesi. Allo stesso tempo c’è da dire che in altre nazioni, invece, il costo annuo risulta anche minore. Ma come si può ripartire la cifra sopraccitata? È presto detto.
Bollo auto e accise sui carburanti: la ripartizione dei costi
Le maggiori entrate nelle casse dello Stato in materia di costi dell’auto derivano dalle accise sui carburanti, quantificate in 35,9 miliardi di euro annui. La seconda voce riguarda l’Iva sulla vendita delle auto, che ammonta a poco più di 18 miliardi di euro. Seguono quindi gli introiti generici (11,6 miliardi), il tanto odiato bollo auto per un valore di 6,8 miliardi e infine le imposte sulla vendita (1,8 miliardi). Il totale arriva, come abbiamo visto prima, a sfiorare 75 miliardi di euro.
Bollo auto e accise: la top 5 europea
Il raffronto con gli altri Paesi può essere utile per capire come il sistema di tassazione vigente in Italia non risulti tra i peggiori (e neppure tra i migliori). Come scrive Business Insider, il bollo auto si paga molto meno in Francia, mentre la Germania ci supera sia in accise sui carburanti, sia in bollo auto, anche se le tasse sull’auto sono di natura inferiore rispetto al nostro Paese. Anche la Francia ha elevate accise, ma un costo del bollo molto ridotto, mentre nel Regno Unito l’incidenza del bollo è più alta rispetto alla nostra, mentre quella delle accise è più inferiore. Di seguito la top 5.
Paese | Accise | Bollo |
---|---|---|
Germania | 42,8 miliardi | 8,9 miliardi |
Francia | 39,2 miliardi | 700 milioni |
Italia | 35,9 miliardi | 6,8 miliardi |
Regno Unito | 32,9 miliardi | 7 miliardi |
Paesi Bassi | 9,8 miliardi | 4,1 miliardi |
Il mistero delle accise
E proprio guardando alle accise, il discorso sembra paradossale. Nel nostro Paese influiscono per quasi la metà di tutto il valore totale delle imposte sull’auto. La paradossalità della situazione dipende dal fatto che, anche se per poco, continuiamo a versare contributi alla guerra in Etiopia del 1935 e alla guerra in Libano del 1983. Inoltre tra le destinazioni delle accise figurano anche eventi come gli interventi di ricostruzione dopo il terremoto in Irpinia del 1980, il finanziamento delle missioni in Bosnia del 1996, nonché gli interventi di ricostruzione dopo il Vajont (1963), l’alluvione di Firenze (1966) e dopo il terremoto del Belice (1968).
Cilindrata o cavalli: come si calcola il bollo
E se in Europa avrebbero le nostre stesse auto (per 1000 abitanti)?
Nella classifica dei Paesi più tassati nel settore auto, tuttavia, l’Italia non figura al primo posto. Invero, a parità di vetture (in Italia ne circolano 616 ogni 1.000 abitanti) la top 10 è la seguente.
Paese | Accise | Bollo |
---|---|---|
Finlandia | 58,6 miliardi | 17,1 miliardi |
Irlanda | 56,4 miliardi | 20,7 miliardi |
Belgio | 52,8 miliardi | 11,3 miliardi |
Francia | 45,8 miliardi | 820 milioni |
Paesi Bassi | 43,9 miliardi | 18,3 miliardi |
Austria | 40,12 | 18,1 miliardi |
Regno Unito | 36,6 miliardi | 7,8 miliardi |
Italia | 35,9 miliardi | 6,8 miliardi |
Germania | 35,4 miliardi | 7,3 miliardi |
Svezia | 34,4 miliardi | 11,2 miliardi |
Portogallo | 26,3 miliardi | 4,9 miliardi |
Dunque, a parità di vetture circolanti, la tassazione sulle imposte e quindi le entrate nello Stato sarebbero molto inferiori in Italia rispetto ad altri Paesi e in una eventuale top ten non figureremmo neppure nei primi 5 posti.
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