Andrea Camilleri ricoverato in rianimazione: condizioni di salute e come sta
Andrea Camilleri, 93 anni, è stato ricoverato in rianimazione all’ospedale Santo Spirito di Roma. Ecco gli ultimi aggiornamenti sulle sue condizioni.
Andrea Camilleri è stato ricoverato in rianimazione in gravi condizioni all’ospedale Santo Spirito di Roma. Lo scrittore, 93 anni, ha avuto un arresto cardiaco e le sue condizioni sono molto serie, secondo un primo report dei medici. Il ricovero è avvenuto questa mattina, lunedì 17 giugno 2019, alle ore 9.15. Dopo essere stato assistito dalla squadra di emergenza del Pronto Soccorso dell’ospedale, è stato quindi trasferito al Centro di rianimazione.
Andrea Camilleri: condizioni di salute
Per quanto riguarda le sue condizioni di salute, secondo quanto riferiscono i medici, il quadro generale sarebbe molto serio. Inoltre, prima dell’arresto cardiaco di questa mattina, c’è da ricordare che una ventina di giorni fa il creatore di Montalbano aveva riportato una frattura al femore dopo una caduta tra le mura domestiche. Per quanto riguarda gli aggiornamenti ufficiali e definitivi sulle sue condizioni di salute, si attende il primo bollettino medico, previsto per le ore 17.
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Era atteso alle Terme di Caracalla il 15 luglio
Instancabile artista (94 anni a settembre) Camilleri non aveva smesso di lavorare, anzi. Il prossimo 15 luglio è infatti atteso alle Terme di Caracalla con lo spettacolo L’autodifesa di Caino, diretto da Stefano Vicario e le musiche di Roberto Fabbriciani. L’anno scorso era invece tornato al Teatro Greco di Siracusa. Oltre alla saga letteraria del commissario Montalbano, il teatro è un altro grande straordinario amore del prolifico scrittore. È stato proprio a teatro che l’autore siciliano ha iniziato in qualità di regista e sceneggiatore la sua carriera. All’inizio degli anni Novanta arriva al grande pubblico con due libri: “La stagione della caccia” e “La forma dell’acqua”, che inaugura la serie dei libri con protagonista il commissario Montalbano. “Se potessi vorrei finire la mia carriera seduto su una piazza a raccontare storie”, ha detto, “e alla fine del mio cunto, passare tra il pubblico con la coppola in mano”.
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