Conto corrente: patrimoniale flat tax e reddito dopo cassette di sicurezza?
All’inizio fu Quota 100, poi venne il Reddito di Cittadinanza e quindi la flat tax. Tutte misure fatte ripetendo il solito ritornello: “I soldi ci sono”. E senza toccare il conto corrente. Affermazioni rilasciate da Matteo Salvini e Luigi Di Maio, i due vicepremier, e dal loro entourage di economisti ed esperti di cifre. Eppure il possibile avvio di una procedura per infrazione del debito da parte dell’Europa è un rischio più che serio. Serve trovare altri soldi, ma non certo le risorse già investite per Quota 100 e Reddito di Cittadinanza, visto che sono due misure che “non si toccano”. In più c’è la volontà di inserire nella prossima Manovra fiscale una misura che sia finalizzata alla riduzione della pressione fiscale: la flat tax, quella dura e pura, più o meno. Perché senza riduzione delle tasse gli italiani non spendono e se gli italiani non spendono la crescita non ci sarà mai.
Dopo le cassette di sicurezza il conto corrente?
Poi però si parla di prelevare i contanti dalle cassette di sicurezza. Dopo le europee/amministrative/regionali, questo l’obiettivo esplicitato da Salvini a Porta a Porta per recuperare un po’ di liquidità. Insomma, i soldi ci sono ma bisogna comunque trovarne altri. Come? Tramite un condono, una sanatoria su quel “sommerso” che diversi italiani hanno depositato nelle cassette di sicurezza, al sicuro nei caveau delle banche, un “tesoretto” privo di rendimento e toccato dall’inflazione. Di questo sommerso, una parte proviene da fonti sospette, un’altra sono i risparmi per quando arriveranno tempi cupi. L’obiettivo di Salvini è quello di far emergere quel sommerso, tassarlo con un’aliquota agevolata, recuperare quella liquidità che serve e far circolare nuovamente l’economia. Una nuova tassa, insomma, su chi ha provato a sostituire il materasso con una cassetta di sicurezza.
Il rischio patrimoniale è sempre vivo?
Intanto si continua a parlare di patrimoniale e il ricordo va al lontano 1992, quando dalla notte al giorno il governo Amato decise di prelevare il 6 per mille dai conti correnti degli italiani per salvare la Lira. Salvataggio che però, alla fine, non ci fu, facendo considerare così insufficiente quella mossa visto che a settembre la Lira crollò. E proprio quella patrimoniale è l’incubo di molti risparmiatori che stanno cercando vie alternative per mettere al sicuro il proprio denaro. Di fronte a gravi problemi economici nazionale, è il conto corrente la vittima preferita. Nel frattempo, però, Quota 100, Reddito di Cittadinanza e futura flat tax non saranno toccate. Si va avanti, perché “i soldi ci sono”, contro ogni prospettiva pessimistica. E finora l’incubo patrimoniale, almeno da parte del governo, non è una conseguenza concepibile di quanto sta accadendo. Almeno fino al prossimo episodio.
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