Reddito di cittadinanza: decreti fermi, niente lavori socialmente utili
Reddito di cittadinanza, perché il sistema immaginato con l’introduzione della misura vada a regime mancano ancora alcuni aspetti. Ecco quali
Il Governo Conte punta molto sulla buona riuscita di Quota 100 e reddito di cittadinanza, due misure bandiera della maggioranza composta da MoVimento 5 Stelle. E mentre sul primo fronte si ragiona sull’impatto che avrà sul buon funzionamento di uffici pubblici e del mondo della scuola, quanto al RdC la domanda è sullo stato di attuazione del provvedimento nella sua forma completa.
Reddito di cittadinanza, norme antidivano
A proposito di questo, il Corriere ha pubblicato un articolo col quale si rileva il rischio di un ritardo da parte del Governo nell’approvazione del decreto che dovrà fissare con certezza le regole entro cui i beneficiari della misura dovranno prestare l’opera volontaria ai Comuni.
Perché il Reddito di Cittadinanza prevede alcun ore di volontariato a cui in teoria sono tenuti tutti coloro che hanno fatto richiesta e stanno beneficiando o beneficeranno della misura di contrasto alla povertà.
Reddito di cittadinanza, l’obiettivo
Ricordiamo infatti che la finalità del Reddito di Cittadinanza è re-inserire nel mondo del lavoro coloro che hanno perso o non hanno un lavoro. Nel frattempo si è voluto inserire il fatto che in cambio fossero garantite alcune ore di lavoro per pubblica utilità. Per intenderci dovrebbero essere attività come la cura del verde pubblico, il potenziamento dei servizi di pulizia e altre attività simili.
I Comuni sono in attesa della norma attuativa con cui il Governo dovrà fissare le linee guida in base alle quali gli stessi enti avranno il compito di organizzare tali attività. Il decreto prevede che la norma sia approvata entro settembre. Ma il rischio è che, in presenza di altre priorità come quelle di natura economica, la scadenza possa non essere rispettata.
Cosa manca
Tra gli aspetti da completate perché l’intero sistema immaginato con l’istituzione del Reddito di Cittadinanza vada a regime c’è anche il decreto sui controlli anagrafici, sempre a carico dei Comuni, che pure dovrebbe essere in arrivo. E ancora il decreto che consente di scambiare i dati tra le diverse piattaforme per capire chi, tra chi ha presentato domanda, deve essere preso in carico dai centri per l’impiego per essere aiutato a trovare un nuovo lavoro e chi invece deve seguire il percorso dei servizi sociali comunali perché ha bisogno di un aiuto diverso.
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