Le donne hanno imparato presto che le nostre scarpe riassumono tutto quello che poi viene spiegato dal resto che abbiamo addosso. Sanno chi hanno davanti senza bisogno di alzare gli occhi da terra. Il tipo di scarpa, il colore e le condizioni in cui sono danno una discreta rappresentazione della nostra psicologia. Se poi riescono a vedere anche le calze, il resto diventa relativo.
Come al solito, cercherò di semplificare.
Prima di tutto: a nessuno piacciono le vie di mezzo. Gli ibridi tipo la scarpa da ginnastica MA ANCHE scarpa formale cercano di piacere a tutti e finiscono per non piacere a nessuno – con una cultura o una vagina, almeno. Quindi non ne parleremo. Sono abomini inventati per quelli che hanno paura che la cumpa al baretto li irrida.
Scarpe informali e formali da uomo
Partiamo dalle regole universali:
1. Il piede va sempre coperto.
Puoi essere alle Baleari o al parco, possono esserci 40° all’ombra, non c’è niente da fare: porti i sandali solo se sei un bambino o un frate. Le infradito nella doccia della palestra. Però tranquillo, ci sono alternative per non morire di caldo: si chiamano espadrillas.
2. Marrone è informale, nero è formale.
Una scarpa marrone si può portare in città come fuori, sotto un completo o uno spezzato, sui jeans o coi pantaloni bianchi. È versatile e al contrario di quello che si pensa è estremamente figo. Il nero, viceversa, sta solo col completo o con lo smoking. Non puoi mettere scarpe nere e jeans, sembri un cafone che c’ha un solo paio di scarpe eleganti della cresima. È un messaggio incoerente – proprio come gli ibridi.
Corollario: sono gli unici colori che un uomo può mettere ai piedi.
3. Le brogue vanno solo di giorno.
Hai presente le scarpe coi buchetti finti? Sono state inventate dai contadini inglesi che lavoravano nel fango e ci praticavano piccoli fori perché così si asciugavano prima. I calzolai hanno fatto il resto, creando delle figate. Esistono tre tipi di brogue: quarter, half e full. In ogni caso, dato il loro retaggio, sono scarpe informali da mettere solo di giorno. Un paio di brogue nere sono incoerenti, per cui vale la regola degli ibridi: non dovrebbero esistere.
4. La forma è invariata da oltre 300 anni.
Siccome una scarpa da uomo può durargli tutta la vita e migliorare nel tempo – il cuoio prende la forma del piede in base al peso e al modo di camminare del proprietario – la moda tenta sistematicamente di fargliele buttare via. Come? Dicendo che quest’anno “va di moda”. Abbiamo visto punte acuminate come coltelli, poi mozzate tipo papera. No. Una scarpa da uomo ha la punta classica, stondata, che va bene sempre.
5. Il prezzo non è sempre indice di qualità.
Ogni scarpa viene fatta a mano. Il prezzo è dato dal prestigio dell’artigiano o dell’azienda, dalla qualità della pelle della tomaia (primo, secondo o terzo strato), se il contrafforte è in cuoio o in plastica, se il ponte tra tacco e suola è in frassino o in ferro, se la lavorazione è Bologna, norvegese o tirolese, se la suola è incollata o cucita. Un paio di scarpe fatte da un maestro (tipo Segalin, per capirci) arrivano a costare somme mostruose perché sono mesi di lavoro, materiali e maestria. Durano due vite, sono comode come ciabatte, vengono riparate senza problemi e sono opere d’arte personalizzate. Spendere la stessa cifra per scarpe “di marca” è da idioti.
“MA IO NON MI POSSO PERMETTERE SOMME ALLORA IO COSA COMPRO”
Calma. Non devi comprare niente, per adesso.
Più avanti ti spiegherò perché.
Adesso partiamo con le scarpe più informali, che mi par di capire sia argomento caldo tra voi degenerati.
Livello voglia: YOU ARE HODOR, I AM GERMANO MOSCONI
Facciamo che sei in spiaggia o al parco, ci sono 40°, hai avuto una settimana pesante e stai andando a spaccarti di birra al baracchino, senza alcuna intenzione di indossare calzini o roba pesante. Hai più o meno due soluzioni migliori delle scarpe da ginnastica, e una migliore delle infradito.
Non piacciono a tutti/e ma sono comodi, classici e comodi. Son fatti con cuoio estremamente morbido che si adatta in fretta e durano un sacco di tempo. La sua versione più infighettata è il modello car shoe, nata per chi guidava. Comunque dignitosa e rispettabile.
La terza è la più leggera di tutte, è l’equivalente delle infradito ma invece di gomma usa tela e paglia.
Stiamo sempre parlando di spiaggia, ma le espadrillas possono rivelarsi estremamente versatili, più delle altre elencate qui sopra. Sono leggere come infradito senza mostrare peli e calli al mondo, se si prendono dello stesso colore dei pantaloni possono fare uno stile pazzesco e costano come infradito, circa. Basta non metterle coi jeans. Del resto bisogna essere pazzi per mettere jeans d’estate. Se non ci credi prova a mettere pantaloni di lino o tencel, espadrillas, e vedi se non stai più fresco che in bermuda e scarpe da ginnastica. A proposito…
“Io ho ancora trent’anni!”
Più verso i trenta o verso i quaranta?
“Più verso i trenta”
Sicuro?
“No ma HO BISOGNO di uscire con scarpe da ginnastica o mi sento defraudato della mia virilità”
Bianche, semplici, niente loghi, niente marche. Su YouTube trovi decine di tutorial su come tenerle pulite, ai miei tempi usavo spazzolino e dentifricio perché i miei non me ne compravano altre finché non le avevo distrutte. I lacci devi sostituirli. Sono scarpe pessime, troppo costose per quel che offrono e richiedono molta manutenzione. Sicuro ne valga la pena?
“No.”
Ecco. Oggi pomeriggio facciamo le informali e le formali.