Dal 2011 al 2019: 8 anni più tardi, alla prima prova dell’esame di Maturità, ritorna Giuseppe Ungaretti tra i nomi per l’analisi del testo. In particolare la traccia è incentrata sulla poesia Risvegli, tratta da L’Allegria, Il porto sepolto. Andiamo a leggere il testo della poesia, per poi redigere un breve commento analitico a riguardo.
Il Porto Sepolto: il testo di Risvegli, la poesia di Giuseppe Ungaretti
Ecco il testo della poesia Risvegli, di Giuseppe Ungaretti.
Ogni mio momento
Io l’ho vissuto
Un’altra volta
In un’epoca fonda
Fuori di me
Sono lontano colla mia memoria
Dietro a quelle vite perse
Mi desto in un bagno
Di care cose consuete
Sorpreso
E raddolcito
Rincorro le nuvole
Che si sciolgono dolcemente
Cogli occhi attenti
E mi rammento
Di qualche amico
Morto
Ma Dio cos’è?
E la creatura
Atterrita
Sbarra gli occhi
E accoglie
Gocciole di stelle
E la pianura muta
E si sente
Riavere.
Cos’è Il Porto Sepolto?
Il Porto Sepolto è un breve componimento che ha poi dato il titolo a una raccolta di poesie pubblicata nel 1916. Tre anni più tardi questa raccolta sarà inclusa in una ulteriore raccolta, Allegria di Naufragi. Il Porto Sepolto è un titolo emblematico che può aiutare ad analizzare anche il contenuto di Risvegli. Per Porto Sepolto, infatti, Ungaretti intende metaforizzare un viaggio all’interno del proprio Io. E come in ogni viaggio che si rispetti, c’è una meta, una destinazione, che è anche il compimento di una ricerca. Nella raccolta, fil rouge di tutte le poesie, questa ricerca si traduce nell’insondabile mistero dell’animo umano.
Il Porto Sepolto è anche un riferimento biografico: Ungaretti ha infatti raccontato che alcuni ingegneri francesi gli raccontarono di un porto sommerso ad Alessandria d’Egitto, città natale del poeta. Ciò che lo colpì fu dunque l’esistenza di questo manufatto, che però rimase insondabile, come l’essere umano, un mistero oscuro e difficile da interpretare.
Prima prova Maturità 2019: le tracce dei temi
Risvegli: commento e analisi del testo
I principali temi di Risvegli riconducono dunque a quella ricerca di cui abbiamo appena parlato. Si tratta ovviamente di un testo autobiografico e introspettivo, con riferimento principale alla guerra vissuta in prima persona, alla trincea, incubo ricorrente, e agli amici morti durante quel grande dolore. A livello formale troviamo una poesia a schema libero, praticamente privo di punteggiatura, come un flusso mnemonico completamente libero e svincolato da rigidi schematismi o ingabbiature.
La guerra si fa cardine principale per esplorare gli aspetti misteriosi e indecifrabili dell’essere umano. Dalla sofferenza nasce quindi un viaggio nella memoria, onirico, con una tensione tra il soggettivo (l’Io, la sofferenza) e l’oggettivo (la specie umana, la guerra). Tensione che alla fine sfocia in un simbolo di rinascita della coscienza (i Risvegli del titolo), che ciclicamente ricorre nel tempo, mantenendo intatti i capisaldi dell’animo umano, ma rinascendo a nuova vita, sostituendo un nuovo Io risvegliato al vecchio Io ormai assopito, tassello di un puzzle che fonde un insieme.
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