Il nome di Corrado Stajano torna a occupare le prime pagine di cronaca dopo la prima prova dell’Esame di Stato 2019. Infatti, un suo testo – Eredità del Novecento – compariva tra le tracce sottoposte ai maturandi per la prima prova della Maturità di quest’anno, ciò nonostante sia certo che molti degli studenti – la maturità quest’anno riguarda i classe 2000 – non abbiano nemmeno mai sentito parlare dell’illustre intellettuale né tantomeno è probabile che l’abbiano trattato nel corso dell’ultimo anno scolastico.
Corrado Stajano: la carriera del grande intellettuale in breve
Nato a Cremona nel 1930, Stajano si laurea in giurisprudenza prima di cominciare una feconda carriera di giornalista. Dal 1987 fino al 2003 e poi di nuovo a partire dal 2010 – dopo una parentesi all’Unità – è una delle penne di punta del Corriere della Sera. Per decenni ha collaborato con la Rai firmando documentari divenuti ormai storiche testimonianze dei cambiamenti politico-sociali affrontati dal paese. Alla carriera di giornalista ha affiancato anche quella di professore universitario a Padova e quella di senatore (nel 1994 si è candidato come indipendente tra le fila del Pds).
Il testo di Corrado Stajano scelto dal Miur
Il brano scelto come seconda traccia della Tipologia B (il testo argomentativo) dal Miur per la prima prova della Maturità 2019 è intitolato Eredità del Novecento è, in sostanza, l’introduzione alla raccolta di saggi La cultura italiana del Novecento curata più o meno a metà anni 90, appunto, da Stajano per l’editore Laterza.
In poche parole, l’autore si concentra sui principali fatti del secolo scorso concentrando lo sguardo in particolare sui risvolti che hanno avuto sull’Italia. Il racconto, per così dire, comincia a Como all’epoca della firma del Patto d’Acciaio tra Italia e Germania snodandosi poi tra i fatti della Resistenza a Milano e la ricostruzione del dopoguerra. Insomma, un secolo importantissimo e drammatico sta volgendo al termine – analizza Stajano – lasciando un’eredità di smarrimento e paura.
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