Scarpe informali e formali da uomo

Pubblicato il 19 Giugno 2019 alle 17:54 Autore: Nicolò Zuliani
Scarpe informali e formali da uomo

Dopo aver spiegato il modello svacco, passiamo a quelle più serie, che non sono formali ma vanno bene come sostitute delle scarpe da lavoro se devi camminare parecchio; sono più leggere, comode uguale e fanno fare più bella figura. Siore e siori, le chukka (o desert boot).

Ci sono in scamosciato o in pelle liscia, hanno la suola di gomma, sono semplici e si possono mettere in qualsiasi contesto quotidiano senza che risultino troppo o troppo poco. Ecco perché nell’altro articolo ero restio a parlare di scarpe da ginnastica: ci sono queste.

Le porta pure Dylan Dog.


Molti mi hanno scritto che loro adorano avere le scarpe colorate perché raccontano la loro personalità. Ci sono modi e posti migliori per dire chi siamo, e li vedremo. Per adesso diciamo che non è proprio vero che non si possano mettere scarpe colorate: è solo complicato. Ricordi la teoria delle proporzioni? Le regole sono fatte perché alcune possono essere aggirate, altre infrante. Basta sapere come farlo, altrimenti sembri Lapo o Giannino.

Più formali dei desert boot ci sono i mocassini.
E qui si spalancano le porte dell’inferno.

Una fibbia
Doppia fibbia



A una fibbia, a due, con il ponte, i loafers da collegiali, il territorio è pressoché sconfinato e non c’è una scelta sbagliata se sei fuori con la moglie, l’amante o gli amici. Puoi scegliere quelli che meglio ti rappresentano in libertà. Un consiglio è di restare semplice. Più roba metti sulle scarpe – buchi, frange, nappine, fibbie equestri, colori – più dovrai tenerne presente quando indossi tutto il resto. Ricordati il principio dell’eleganza occidentale di Brummel.

Quando è autunno o inverno, per riparare le caviglie ci sono le versioni più alte, e si applica lo stesso principio.

Tipo.

A cui si aggiungono i Chelsea boots, o polacchini. Considerati di grande stile da alcuni, indossati da musicisti di ogni tipo, riescono nell’incredibile compito di stare bene sia coi jeans che con lo spezzato.

Arriviamo così alla scarpa formale, dove ce ne sono due: le Oxford e le Derby, ovviamente nere. Se fossero marroni andrebbero benissimo, ma sarebbero informali.

Oxford. Eterne.
Derby. Idem.

Differiscono di poco e in nessuno contesto del 2019 qualcuno ti farà notare che la Derby è meno formale della Oxford. Puoi sceglierla con suola di gomma o di cuoio – nel qual caso valuta di farla suolare, scivola – basta sia nera. Si mette a qualsiasi cerimonia importante sotto il completo formale, cioè blu navy, grigio antracite o lo smoking (le Opera pump sono andate, amici tradizionalisti, e poi diciamoci la verità: erano bruttine).

Va bene tutto, però dai.

Tutto qui.

Ripeto: sono qui per darti le linee generali come farebbe un nonno del 1950, non per terrorizzarti parlando per tre ore di tipi di pelle. Adesso anche facendo la spesa nei negozi più a basso prezzo possibile saprai riconoscere i capi giusti, evitare le vaccate e non risultare fuori luogo quando li metti. Se poi ti ci appassioni, ti informi e studiacchi, avrà senso investirci.

Riassumiamo:
– Matrimonio, laurea, battesimo, cresima, prima di teatro, ufficio, colloqui di lavoro in posti seri? Formale: derby o oxford nere.
– Aperitivo, serata romantica, uscita con la cumpa in posti approvati dall’ufficio igiene, lavoro in uffici tranquilli? Informale: marrone, libero.
– Grigliata con maiale e birra? Boat shoe, Chukka o mocassini.

Mercoledì prossimo un argomento che sta a cuore a molti: i calzini.

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L'autore: Nicolò Zuliani

Veneziano, vivo a Milano. Ho scritto su Men's Health, GQ.it, Cosmopolitan, The Vision. Mi piacciono le giacche di tweed.
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