Il bollo auto 2019 è una tassa che grava su un bene di proprietà: ovvero, il veicolo. Anche per questo motivo il bollo è una tra le imposte più odiate dagli italiani. Di questo pensiero, condiviso da buona parte dell’opinione comune, ne è convinto anche il consigliere leghista della Regione Toscana Marco Casucci, che ha proposto l’abolizione del pagamento del bollo auto in Regione, presentando anche una mozione sul tema firmata dalla capogruppo Elisa Montemagni.
La proposta parte anche da una recente sentenza della Corte Costituzionale che ha stabilito che le esenzioni al pagamento del bollo auto devono essere stabilite dalle Regioni in autonomia.
Bollo auto 2019: il potere decisionale delle Regioni
La Corte Costituzionale ha infatti sancito che è pieno potere delle Regioni quello di decidere su eventuali esenzioni del bollo auto, a patto di non incrementare la pressione fiscale oltre le soglie consentite dalla legislazione statale. Ma per quanto riguarda esenzioni e altri aspetti di questo tipo, le Regioni hanno la possibilità di agire diversamente dalla legislazione statale, ed è proprio il caso delle esenzioni di bollo auto. Da qui la proposta da parte del leghista Casucci riguardante un’abolizione graduale del bollo auto in Toscana, perseguendo il principio che non si può pagare un’imposta su un bene di nostra proprietà.
Auto, costi aumentati dal 2013
Stando a un recente report di Uecoop (qui l’articolo a riguardo), nel quinquennio 2013-2017 l’incremento delle tasse sui veicoli è stato di 200 milioni di euro (in media), con una spesa complessiva di 6,7 miliardi. Un piccolo salasso per le famiglie, ma anche per le imprese, e che ora si vorrebbe quantomeno placare. Anche se di abolizione del bollo auto, e non solo a livello nazionale, se ne parla spesso. Restiamo quindi in attesa di scoprire se alle promesse seguiranno i fatti.
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