Test bastoncini di pesce: i risultati e la percentuale di merluzzo reale
Un test bastoncini di pesce ha decretato che nel prodotto ci sia molta più panatura rispetto al merluzzo. L’inchiesta e le sue conseguenze.
Un’inchiesta del Salvagente cartaceo a cura di Silvia Biasotto si è basata sui test effettuati sui bastoncini di pesce, quelli che spesso si cucinano in famiglia per far mangiare ai bambini un po’ di pesce, deliziandoli con il gusto della panatura. L’analisi ha generato alcune discussioni, puntualmente riportate dalla versione online della testata, con la relativa risposta del presidente dell’Istituto Italiano Alimenti Surgelati, Vittorio Gagliardi.
Test bastoncini di pesce: i rischi della panatura
Nell’inchiesta, che ha preso come riferimento 8 marche di bastoncini di pesce, si è rilevato come in alcuni casi la panatura possa raggiungere addirittura il 45% del prodotto totale. Come abbiamo scritto in precedenza, la panatura è spesso il segreto per avvicinare i bambini al pesce: la croccantezza e il gusto della stessa dissimula il contenuto reale del prodotto (il merluzzo) dando ai bambini l’impressione di mangiare qualcosa di più gustoso. Il problema è che la panatura è anche ricca di carboidrati e si può correre il rischio che annulli gli effetti del merluzzo. Stando a quanto afferma la nutrizionista Stefania Ruggeri, citata dall’inchiesta, il bambino “dovrebbe consumare 80 grammi di pesce 3 volte a settimana”. Il rischio dei bastoncini di pesce è quello di togliere quegli 80 grammi compensandoli con i carboidrati della panatura.
Altro problema derivante dai bastoncini sarebbe riconducibile al fatto che il gusto degli stessi potrebbe allontanare i bambini dal vero gusto del pesce, e quindi renderne più difficile l’abitudine: per questi motivi è consigliabile variare la dieta del bambino, proponendogli, oltre ai bastoncini che sono consigliati una volta al mese dall’esperta ai fini della variazione degli alimenti, anche pesci ricchi di Omega 3, come alici, sgombro e salmone.
E la frittura?
Last but not least, la frittura. Questi prodotti sono infatti prefritti, e una ulteriore frittura rischia di ridurre drasticamente l’apporto benefico delle proprietà nutritive del pesce, che andrebbero perse in questa modalità di cottura. Pertanto, per mantenere più o meno intatte le proprietà del merluzzo, forse sarebbe meglio prediligere la cottura in forno.
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La risposta di Gagliardi, presidente Iias
A tutte queste considerazioni, ha risposto il presidente di Iias, Vittorio Gagliardi, il quale ha difeso la percentuale di panatura sul prodotto, “in linea con le ricette italiane di tutti i prodotti italiani” e capace di realizzare “quel mix di croccante e morbido che tanto piace ai bambini”. Per Gagliardi, infatti, i bastoncini di pesce possono rappresentare “la soluzione ideale per avvicinare” i bambini “al consumo di pesce, alimento così importante per la loro crescita”. Sta poi alle mamme cercare di variare nell’alimentazione, raggiungendo quel giusto equilibrio di sostanze nutritive che possono portare anche altri prodotti, come il pesce azzurro e le sogliole.
In merito alla prefrittura, Gagliardi ha invece affermato che il processo che subiscono i bastoncini di pesce è differente e viene denominato Flash Frying. Si tratta a tutti gli effetti di una frittura rapida (immersione veloce dei bastoncini nell’olio a una temperatura di 180 gradi) che consente di fissare e stabilizzare la copertura. “La parte ittica del bastoncino non viene mai toccata dalla temperatura e rimane surgelata, mantenendo integri i suoi contenuti nutrizionali”.
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