Sondaggi politici elettorali – Ecco i principali dati registrati dalle analisi degli istituti demoscopici nell’ultima settimana. Al di là delle intenzioni di voto, i sondaggisti hanno effettuato ricerche sull’opinione degli italiani su diversi temi di stretta attualità.
Sondaggi politici elettorali: le intenzioni di voto
Non sono state rilevate particolari oscillazioni rispetto alla scorsa settimana relativamente alle intenzioni di voto. La Lega naviga sempre su percentuali di consenso altissime, alle sue spalle consolida le posizioni il Partito Democratico con il Movimento che tenta di recuperare terreno. Dopo il podio. Interessante bagarre tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, con il partito di Giorgia Meloni ormai in procinto di superare stabilmente gli azzurri.
Questo è il quadro della situazione che emerge per esempio dall’ultimo sondaggio di Swg: Lega al 37%, Pd al 22,5%, pentastellati al 18,3%. Poi, in quarta posizione, Fratelli d’Italia che scavalca il partito di Berlusconi di pochissimo (6,7% contro 6,6%). Altri istituti danno la Lega leggermente più debole, per così dire: Index dà il partito di Salvini oltre il 34%, Noto ed EMG intorno al 35%. Niente da segnalare rispetto al duello Dem-5 stelle: l’inerzia del momento, al di là di lievi scostamenti tra i dati delle varie rilevazioni, è sostanzialmente a favore dei primi.
Sondaggi politici elettorali: elezioni anticipate
Come si diceva gli istituti questa settimana hanno approfondito anche altri aspetti della politica italiana. In particolare, Demopolis ha chiesto agli italiani, considerando le sempre più tese relazioni giallo-verdi, se il governo debba o meno andare avanti fino a dopo l’estate oppure se sia meglio votare a settembre. Per il 51% degli intervistati ritiene sia meglio proseguire con l’esperienza dell’esecutivo Conte, con il 40% che preferirebbe andare alle urne appena chiusi gli ombrelloni.
Fiducia nella magistratura
Diametralmente, Noto ha sondato la fiducia degli italiani nella magistratura in seguito allo scottante caso delle nomine dei membri del Csm: in un solo anno il dato è calato di 5 punti, passando dal 49% al 44%, inoltre, il 54% del Paese vorrebbe una riforma del Consiglio Superiore e l’allontanamento dei suoi attuali componenti.
Il partito di Calenda
Interessante anche l’indagine di EMG sul consenso che potrebbe incassare un partito di Carlo Calenda: sarebbe disposto a votarlo il 16% degli italiani e il 36% degli elettori Pd.
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