Di Maio contro Di Battista: “non stiamo giocando a risiko”
Non c’è solo il fronte aperto con la Lega. Per Di Maio si tratta di una sfida anche interna, quella per la leadership, giocata contro Alessandro Di Battista
Non c’è solo il fronte aperto con la Lega. Per Di Maio si tratta di una sfida anche interna, quella per la leadership, giocata contro Alessandro Di Battista. Uno degli uomini forti del Movimento, rimasto al margine dell’attività governativa e parlamentaria per intraprendere un lungo viaggio in Sud America in qualità di giornalista, è tornato a farsi sentire – e con forza – in Italia. L’ultimo libro pubblicato proprio attraverso il Fatto Quotidiano ha destato scalpore, in quanto critica senza troppi giri di parole la trasformazione istutizionalista vissuta dal Movimento.
La risposta di Di Maio a Di Battista: “tutti devono essere rispettati e ognuno stia al proprio posto”
Di Maio ha fatto inizialmente spallucce, cercando di snobbare completamente l’ultima fatica editoriale di Di Battista. Tuttavia, ieri è arrivata la stoccata attraverso i suoi canali social, di cui riportiamo la parte cruciale.
Non mi interessa se in buona fede o in mala fede, ma se qualcuno in questa fase destabilizza il MoVimento con dichiarazioni, eventi, libri, destabilizza anche la capacità del Movimento di orientare le scelte di Governo. Qui stiamo lavorando per il Paese, e questo non lo posso permettere. Abbiamo tutti una grande responsabilità. Sentiamola.
Tra l’altro destabilizzare il Governo in questo momento in cui il Presidente del Consiglio sta portando avanti una trattativa difficilissima con l’Unione Europea è da incoscienti, e questo lo dico sia al MoVimento che alla Lega. Non permetterò che nè io nè il MoVimento veniamo indeboliti da queste dinamiche. Ci mancherebbe altro. Ma è bene che tutti sappiano. Dobbiamo essere una testuggine, non un campo estivo!
Stiamo Governando la Nazione Italia, non stiamo giocando a risiko. Si rimettano i carriarmatini nella scatola e ognuno porti avanti il ruolo che è chiamato ad assolvere nella società: ministro, parlamentare, attivista, cittadino. Un ruolo non è migliore dell’altro, per quanto mi riguarda. Ma tutti devono essere rispettati e ognuno stia al proprio posto.
Il capo politico del Movimento cerca di serrare le fila
È evidente che il ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico stia cercando di serrare le fila, evitando ulteriori scossoni interni che complichino ulteriormente il quadro generale. Per ora, le stoccate a distanza tra Di Maio e Di Battista sono state bilanciate da risposte volte alla conciliazione. Di Battista ha affermato recentemente in tv, nel salotto di Lucia Annunziata, che “non c’è nessun tentativo di destabilizzazione interna. Sono un ex parlamentare che non sta nel governo, che esprime idee su determinati temi. Credo di averne il diritto e il dovere dopo aver contribuito a far crescere il Movimento. Questa non è destabilizzazione e questo dirò a Luigi quando lo vedrò.”
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