Non accenna a spegnersi il momento magico per la Lega secondo gli ultimi sondaggi elettorali di SWG per il TG di La7, che vedono il partito di Salvini riagguantare una percentuale da record, che non è mai stata superata da alcun partito negli ultimi 4 anni, ed è stata raramente toccata da altri dai tempi della DC degli anni ’70.
A differenza di allora il panorama politico si è fatto molto più imprevedibile e mutevole. E dopo la Lega oggi, il PD, il Movimento 5 Stelle, il PdL ieri, un domani non troppo lontano potrebbe toccare ad altri di superare il 30% e divenire il partito centrale del Paese.
Per ora è la Lega a essere protagonista, il partito di Salvini che ha scalzato da questo ruolo proprio gli alleati pentastellati, i quali questa settimana perdono quanto la Lega guadagna. Non fanno certamente bene le polemiche interne tra Di Maio e Di Battista.
Non ne approfitta più di tanto il PD, stabile sui valori delle europee o poco sotto.
Continua la crisi di Forza Italia, a livelli anche più bassi di quelli immaginati dagli altri istituti.
In aumento di ben il 2% l’astensione, e forse è questo il dato più interessante di tutti. Ma vediamo i numeri, raccolti come empre su un campione di 1500 soggetti con metodo CATI-CAWI-CAMI
Sondaggi elettorali SWG, maggioranza stabile al 55,3%.
Sempre su livelli altissimi la coalizione di governo, al 55,3%, grazie al fatto che lo 0,3% perso dal Movimento 5 Stelle, che va al 18%, è compensato da un guadagno della stessa entità della Lega.
Il partito di Salvini si porta così al 37,3%, come due anni fa.
Entrambe le forze, è da notare, sono su percentuali superiori a quelle delle europee. Non era scontato per il Movimento 5 Stelle, che era uscito come lo sconfitto di quella tornata elettorale.
Il PD avanza solo di un decimo al 22,6%, ed è addirittura al di sotto del 22,85% del 26 maggio. Sembra che il recupero di Zingaretti sul disastroso risultato del 2018 si sia fermato.
Nel centrodestra Forza Italia rimanendo ferma su un pessimo 6,6% (molto minore del già deludente 8,8% delle europee) si ritrova di nuovo al di sopra di Fratelli d’Italia, che cala di due decimi al 6,5%.
Più a sinistra +Europa e Verdi in leggero aumento, del 0,1%, rispettivamente al 2,8% e al 2,7%, mentre la lista Sinistra rimane molto bassa anzi perdendo un decimale e portandosi al 1,6%.
Stabili i partiti più piccoli al 1,9%