Il Movimento 5 Stelle perde una senatrice a Palazzo Madama. Parliamo di Paola Nugnes, una delle attiviste di lunga data e facente parte di quel Movimento delle origini, quello costruito sui meet-up e sulla partecipazione di base. Paola Nugnes ha manifestato la propria volontà di passare al gruppo misto, dopo aver criticato a più riprese la gestione del capo politico pentastellato, Luigi Di Maio.
Paola Nugnes si oppose al decreto sicurezza e chiedeva una ristrutturazione del Movimento
La decisione di passare al gruppo misto non cade come un fulmine a ciel sereno. La Nugnes fu tra le senatrici che si opposero all’approvazione del decreto sicurezza – sul quale fu posta la fiducia dall’esecutivo -. In quell’occasione, Paola Nugnes rimase al suo posto, mentre il noto comandante Gregorio De Falco passò al gruppo misto in seguito all’espulsione dal M5S per “reiterate infrazioni al codice etico”. La senatrice si mostrò contraria anche al disegno di legge sulla legittima difesa.
Paola Nugnes sembra non aver mai visto di buon occhio l’alleanza con la Lega. O, quantomeno, la gestione dei rapporti tra le due forze di governo. Secondo le parole della senatrice: “non posso rimanere in un Movimento che vota pure il decreto Sicurezza bis, un insieme di norme che, dall’ordine pubblico ai migranti, disegna una società che mai mi sarei augurata di vedere.”
Di Maio ha attaccato immediatamente la scelta di Paola Nugnes attraverso un post su Facebook, ormai diventato il canale privilegiato per i due vice-premier per poter esprimere la propria opinione all’elettorato. Il ministro dello Sviluppo Economico affermava che “la senatrice Paola Nugnes vuole lasciare il MoVimento 5 Selle (così nel testo, ndr) anche perché reputa la legge che taglia 345 parlamentari, una legge anti democratica. Se si vuole tradire una promessa, bisognerebbe dimettersi non passare al misto.”
Quali sono i numeri al Senato dopo il passaggio al misto di Nugnes
La maggioranza a Palazzo Madama è sempre più risicata e attualmente conta con l’apporto di 164 senatori (appena 3 in più della soglia, fissata a 161). Un numero che rischia di assottigliarsi ulteriormente, qualora Elena Fattori – che pure votò contro il decreto sicurezza – dovesse confermare il proprio allontanamento dal Movimento.
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