Matteo Salvini: Tav leggera “a me piacciono i treni che corrono”
Matteo Salvini spinge per la TAV. “Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono”. Spaccatura nel M5S
Distanza tra Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Torna la tempesta dalle parti di Palazzo Chigi. Il vertice celebrato ieri sera, 25 giugno, non ha dato buoni risultati: al contrario. La questione delle autonomie è ben lontana dalla risoluzione. Quello che doveva essere il punto centrale del Consiglio dei Ministri di oggi, sembra slittare in maniera indefinita. Ancora non c’è alcuna certezza, ma sembra che Di Maio e Salvini divergano – e non poco – sugli effetti del decentramento. Per Salvini, si tratterebbe di una manovra che ridarebbe slancio agli enti locali. Per Di Maio, invece, potrebbe influire in maniera eccessivamente negativa sul Meridione.
Altro tema di cui si è parlato nel vertice e che ha esacerbato ulteriormente i contrasti, riguarda l’ennesimo capitolo della TAV. Ecco cosa è successo e cosa è stato detto al riguardo.
Avviate le procedure amministrative
Come riportato dal Sole 24 ore, il Consiglio di Amministrazione di Telt ha aperto la procedura per il tratto italiano del tunnel di base della Torino-Lione. Mentre l’Eliseo marcia convinto verso la realizzazione dell’opera, dalle parti di Roma c’è ancora tanta incertezza. Forse anche per questo l’UE ha voluto alzare il tiro e garantire una copertura maggiore per i costi della grande opera, che passerebbero a 4,7 miliardi di finanziamento contro i 3,4 miliardi di euro inizialmente previsti. Un contributo del 55% che mette pressione al governo italiano. Per lo meno, a una delle due componenti dell’esecutivo.
Matteo Salvini non vuole alcun compromesso sulla TAV
Matteo Salvini, leader del Carroccio, ha voluto rimarcare, ironicamente, che gli piacciono i treni veloci. Scarta ogni possibile compromesso con gli alleati pentastellati i quali, in parte, sostengono una “mini-TAV”.
“Un treno passa sotto la montagna o no. Tertium non datur. A me piacciono i treni che corrono. C’è un progetto in itinere e spero che la lezione di ieri delle Olimpiadi sia servita. I numeri dicono che l’economia italiana è sana, noi vogliamo crescere, non siamo più nel Medioevo”.
Il Movimento 5 Stelle con le spalle al muro?
Per il Movimento 5 Stelle è decisamente improbabile sostenere l’avanzamento dell’opera, considerando che uno dei pilastri su cui si fondò il 5 Stelle fu proprio quello della sostenibilità e dello stop alle grandi opere considerate inutili o dannose. La stessa idea della “mini TAV” ha fatto storcere il naso alla base pentastellata torinese. Probabilmente, nei prossimi giorni alcuni dirigenti del M5S si riuniranno con i militanti pentastellati della Regione per tastare con mano le sensazioni della base e l’aria che si respira.
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