Amati od odiati, tradizionali o fantasiosi, i calzini dicono molto della nostra personalità nascosta – ricordi perché, sì? – e a molti piace indossarli colorati, con fantasie o contrasti, per dire al mondo che non siamo dei grigi burocrati. Vado quindi a parlare della regola prima, e come aggirarla poi.
Nelle situazioni formali i calzini devono essere del colore dei pantaloni.
Il motivo è che se l’orlo è uno slight o no break – come andava nei ’60, per esempio – si vedono anche in piedi e, a livello visivo, allungano le gambe. Se invece sei seduto si vedono per forza, quindi bisogna tenerne conto.
Quindi pantaloni blu e calzini blu, pantaloni grigi e calzini grigi. Un’opzione meno formale, ma ottima per quando sei in spezzato o in maglione, è abbinarli alle scarpe. Torna utile perché magari hai un paio di pantaloni verde ufficio e tanti auguri a trovarci i calzini giusti, e nessuno ti dirà mai nulla.
Inoltre, abbinare le calze ai pantaloni è la scelta più tradizionale, proprio per questo funziona solo coi colori tradizionali: blu, grigio, nero. Se invece sei uno che ama i pantaloni vivaci, abbinarci i calzini infrange una regola generale che vedremo più avanti, e che ogni singolo uomo al Pitti ignora: la discrezione, o come dicono i fashion blogger, “sprezzatura”.
Metti che hai un paio di pantaloni arancio; vederci anche le calze fa sembrare l’insieme… troppo.
Un calzino dev’essere lungo fino a sotto il ginocchio, la composizione dev’essere seta d’estate e lana d’inverno; non mettere calzini di seta e pantaloni pesanti, stonano. Quando fa caldo e non vuoi metterli dipende dal contesto: se è una situazione formale, tipo i cornuti che t’invitano al matrimonio a mezzogiorno di giugno sotto il sole, ti tocca metterli lo stesso e maledirli. Se invece sei in contesti informali non sarò io a fermarti. Usa i fantasmini o, se li odi come me, le suolette in cotone e gomma.
Contesti e abbinamenti strambi:
– Coi jeans? Calzini blu. Nessuna eccezione, mai.
– Coi pantaloni bianchi? Calzini di seta color crema o abbinati alle scarpe.
– Coi bermuda? Sei fuori città, ovviamente. Niente calze e vai con Dio.
– In palestra? Quello che ti fa lavorare meglio.
Arriviamo ai calzini colorati
A tinta unita (cioè, il 90% intende rosso) in situazioni formali tipo matrimonio, funerale o cena in smoking, NO. Subito sotto (quindi qualsiasi posto implichi fica in tacchi) i più dandy hanno trovato un modo per aggirare la regola: li abbinano alla cravatta OPPURE al fazzoletto. Non entrambi, è troppo. Andiamo con gli esempi.
Può fare un grande effetto. A livello psicologico trasmettono che sotto la superficie siamo persone giocose, e non devono essere per forza sparaflashosi come qui sopra. Ci sono anche le vie di mezzo.
A cui puoi mettere una cravatta con quei colori ma con fantasie diverse.
Abbinare colori e fantasie meriterà un capitolo a parte – per le stoffe, poi, servirebbe un’enciclopedia – perché si possono abbinare anche i colori a contrasto, se sei un dandy pro. Insomma, ci sono colori e fantasie per tutti i tipi di uomini, lì fuori. Basta saperli mettere.
Le fantasie, qui, non hanno regole
Sta al tuo gusto sceglierli, si può spaziare dalle fantasie classiche quindi rigato, Burlington, spinato, houndstooth, principe di Galles, Fair Isle etc. fino a quelle più scherzose; basta i colori siano anche nella cravatta, indipendentemente dalla fantasia. Roba nerd, babbi natale, tricchetrack? Benissimo.
Preparati a spenderci, perché i calzini costano e durano poco. Viceversa i fazzoletti da taschino che possono tramandarsi di generazioni e hanno grande componente artigianale – ovvero puoi farteli da te con una vecchia cravatta, o una roba di seta che tua moglie vuole buttare. Vedi tu.