La regola generale è che l’automobilista non è mai scusato se commette delle infrazioni alle regole del Codice della Strada. E ciò sia in caso di dolo, che di colpa. La legge però ammette l’eccezione dell’ignoranza scusabile in caso di cambio di segnaletica stradale. Vediamo cos’è.
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Multa: il rispetto delle norme del Codice della Strada e la deroga dell’ignoranza scusabile
La regola applicata comunemente è che le multe sono imposte, indipendentemente da buona o malafede del guidatore. Infatti è dovere di quest’ultimo fare attenzione durante la circolazione, anche e soprattutto ai cartelli stradali. Rilevano insomma e devono essere rispettate, tutte le norme che fanno parte del Codice della Strada. Se, per esempio, c’è un segnale di stop e non viene rispettato, la multa è una ovvia conseguenza. Non sempre però è così. Al diritto amministrativo, e quindi anche alle multe, sono applicate le stesse norme sulle cause di giustificazione, già previste nel diritto penale. Tra esse, ha qui particolare rilievo la cosiddetta “ignoranza scusabile“: essa, infatti, entra in gioco nel caso di cambio di segnaletica stradale.
Nel caso di contestazione di una multa, è facile per un membro delle forze dell’ordine, rispondere che la legge non ammette ignoranza. Ma non è esattamente sempre così. Laddove infatti si riesca a far valere il principio della non punibilità verso chi ha violato una legge (ovvero una norma del Codice della Strada), perché è stato nell’oggettiva incapacità di conoscerne la sua esistenza, e di quindi di comportarsi diversamente, non varrà alcuna multa. È perciò una deroga al quadro generale.
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Come far valere l’ignoranza scusabile?
L’interessato dovrà quindi riuscire a chiarire che è in gioco l’ignoranza scusabile. Se non emergerà, si troverà costretto a pagare la multa. Occorrerà allora verificare se il cambio della segnaletica stradale sia stato ben evidenziato e quindi in grado di essere percepito da un automobilista rispettoso delle regole del Codice della Strada.
In altre parole, in caso di mutamento dei cartelli, l’ignoranza scusabile andrà opposta alla multa, facendo perno su un fattore soggettivo, vale a dire l’impossibilità, per il multato, di conoscere la nuova norma; e su un fattore oggettivo: l’oggettiva difficoltà di conoscere la norma. Si tratta di elementi che andranno provati con un ricorso al giudice di pace contro la sanzione in oggetto.
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