Pagamento Reddito di cittadinanza giugno 2019: comunicato Inps

Stanno per essere erogati Reddito di Cittadinanza e Pensione di cittadinanza di giugno 2019, l’assegno potrebbe essere più basso rispetto a maggio

Pagamento Reddito di cittadinanza giugno 2019: comunicato Inps

Coloro che percepiscono il Reddito di cittadinanza ancora attendono la convocazione dei centri per l’impiego per iniziare il percorso di inserimento lavorativo che è necessario sostenere per incassare l’assegno. Nel frattempo, l’Inps ricorda a tutti coloro che dovranno sottoscrivere il Patto per il Lavoro le tempistiche relative al pagamento.

Reddito di cittadinanza: in arrivo i pagamenti di giugno 2019

Stanno per essere erogati Reddito di Cittadinanza e Pensione di cittadinanza relativi al mese di giugno 2019. Per controllare l’importo presente sulla propria Card bisogna recarsi sul portale Inps quindi accedere con le credenziali fornite dall’ente o in alternativa con SPID o CNS, quindi, entrare nella sezione Gestione Domanda e poi fatto ingresso nell’area Azioni cliccare su esito. A questo punto si potranno visualizzare le date riguardanti l’invio disposizione a Poste e la rendicontazione a poste insieme all’importo disposto. Una volta riportata la data di invio disposizione a Poste si dovrebbe già poter contare sull’importo sulla propria Card.

Reddito di cittadinanza: accredito a partire dal 26 giugno 2019

L’accredito del Reddito o della Pensione di cittadinanza per questo mese è cominciato il 26 giugno nel senso che non tutti i beneficiari riceveranno l’assegno dovuto in questa data ma nei 4-5 giorni immediatamente successivi. Da tenere presente che una volta ricevuto l’accredito, la somma deve essere spesa entro il mese successivo a quello d’erogazione (quanto ricevuto per giugno dovrà essere speso entro il 31 luglio e così via). In caso contrario si subirà una decurtazione del 20% dell’importo residuo.

Importo più basso rispetto a maggio 2019?

Alcuni dei beneficiari del Reddito di Cittadinanza potrebbero ricevere un assegno meno consistente rispetto a quello percepito a maggio 2019. Non sono pervenuti dei chiarimenti in merito da parte dell’Inps, tuttavia, la motivazione potrebbe essere il ricalcolo del Reddito complessivo del nucleo familiare a fronte dell’ultima dichiarazione dei redditi oppure la trasmissione del modello Unilav – con riferimento a un periodo lavorativo parallelo all’erogazione della misura – o ancora la decurtazione da parte dell’Inps in base a trattamenti assistenziali o prestazioni economiche percepiti insieme alla misura ma incompatibili (esclusi bonus bebè o indennità di accompagnamento).

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it