Sciopero treni e aerei luglio 2019: date e motivi della protesta

Pubblicato il 27 Giugno 2019 alle 16:26 Autore: Guglielmo Sano

Sciopero treni e aerei luglio 2019: due mobilitazioni sindacali per fine luglio, ad annunciarle i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil

Sciopero treni e aerei luglio 2019: date e motivi della protesta

Previste due mobilitazioni sindacali per fine luglio nel settore trasporti. Ad annunciarle i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil: interessata la mobilità locale e autostradale ma anche treni e aerei.

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24 e 26 luglio: prima stop a trasporto pubblico e ferrovie poi agli aerei

In realtà, il prossimo 24 luglio, oltre al trasporto pubblico locale, ferroviario (settore merci e logistica compreso) si fermeranno anche taxi e autonoleggi. Inoltre, il blocco riguarderà anche i porti e in generale il trasporto marittimo. Giorno 26 luglio, invece, lo sciopero toccherà tutto il trasporto aereo. Per la maggior parte dei servizi le braccia verranno incrociate solo per 4 ore mentre per le ferrovie lo sciopero ne durerà 8, a singhiozzo lo stop di taxi e porte nel corso di 24 ore.

Sciopero treni e aerei luglio: la parola ai sindacati

“Per la prima volta nella storia più recente il Governo che si contraddistingue per l’assenza di risposte strategiche, non ha mai convocato le organizzazioni sindacali e lo ha fatto solo per sporadici incontri per la gestione delle singole crisi. A seguito di questo bisogno di scelte si deve aprire un confronto punto per punto su infrastrutture, politica dei trasporti e regole ed arrivare alla sottoscrizione di un Patto per i Trasporti che parta dall’aggiornamento del Piano Generale dei Trasporti e della Logistica e che tenga conto delle esigenze di mobilità di persone e merci” il commento di Stefano Malorgio, segretario generale Filt Cgil.

Gli fa eco il segretario generale della Fit Cisl Salvatore Pellecchia: “l’Italia, dal punto di vista infrastrutturale rischia di diventare la cenerentola d’Europa se non si sbloccano le opere che la fanno viaggiare fra sud e nord a due velocità. Il sistema di regolazione dei trasporti sta penalizzando sia le lavoratrici che i lavoratori del settore. Basta osservare cos’è accaduto nel trasporto aereo, dove al crescere del traffico una serie di aziende, anziché svilupparsi, sono entrate in crisi che durano tuttora. Allo stesso tempo nel settore ferroviario la liberalizzazione ha aperto le infrastrutture senza garantire alle imprese italiane condizioni di reciprocità verso i paesi europei”.

Infine, menzione a parte meritano le precisazioni di Claudio Tarlazzi, segretario generale di Uiltrasporti: “questo non è uno sciopero contro i due partiti al Governo, ma è uno sciopero politico contro l’immobilismo di questo Governo. Senza trasporti moderni ed efficienti, con tutti i lavoratori tutelati dai Ccnl, questo Paese non potrà ripartire”.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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