Legge 104: permessi sfruttati per andare in tv, scoperti due dipendenti
Un nuovo caso di cronaca sull’abuso dei permessi della Legge 104: scoperti due dipendenti che li hanno sfruttati per andare in tv. Il caso.
Quasi ogni volta che la cronaca si occupa di permessi garantiti dalla Legge 104 o dalla Legge 151/01 è per riferire di abusi perpetrati dai titolari di questo diritto. Lavoratori dipendenti che nelle loro famiglie hanno un disabile, a cui affermano di prestare assistenza, ma che in realtà sfruttano tali permessi per fare i propri comodi. Come andare in vacanza, allungare il weekend con una gita fuori porta o farsi semplicemente i propri affari. In questo modo la finalità principale che dà diritto ai permessi 104, ovvero l’assistenza del parente disabile, non viene soddisfatta.
Legge 104: abuso permessi e congedo retribuiti, il caso
Uno di questi spiacevoli episodi di cronaca è avvenuto nel calabrese, dove sono stati scoperti due dipendenti degli Enti Locali, dopo indagini e ricostruzioni, che approfittavano dei permessi per svolgere attività inerenti alla propria vita quotidiana, che si allontanavano non solo dal territorio del Comune o della Provincia, ma anche della Regione, senza dimenticare le partecipazioni a show ed eventi televisivi. Insomma, tutto fuorché l’assistenza al disabile. Peraltro i due lavoratori avevano anche modificato la residenza, spostandola proprio nell’abitazione dei familiari disabili.
Congedo e permessi 104 retribuiti: quanto valgono
A occuparsi di questo caso è stata la Guardia di Finanza, con le indagini coordinate dal Sostituto Procuratore Antonino Iannotta. Accertamenti, pedinamenti, monitoraggio del traffico telefonico e riprese video hanno contribuito a chiudere il cerchio attorno ai due dipendenti, attorno ai quali ci sono stati ulteriori approfondimenti con riferimento al triennio 2017-2019. Tali indagini (anche a ritroso) hanno portato a un calcolo finale di 117 giorni di permesso retribuito e 169 giorni di congedo retribuito, con importo totale erogato di 23.000 euro.
Abuso permessi Legge 104: cosa si rischia
I due dipendenti hanno quindi ingannato sia l’Ente per il quale lavoravano, costretto a riorganizzare a ogni assenza la forza lavoro, sia l’Inps (e quindi lo Stato) che ha rimborsato la retribuzione al datore di lavoro per le assenze legate ai permessi 104.
I reati di cui sono accusati i due ex dipendenti dell’Ente sono di falsità materiale e truffa ai danni dello Stato. Si parla anche di un rischio di reclusione (da 1 a 6 anni), oltre che di una multa fino a 1.549 euro.
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