Il compenso di Fabio Fazio è stato tantissime volte oggetto di polemiche. Anche noi ne abbiamo parlato e ad aumentare l’attenzione sulla questione sono stati anche recentemente i continui botta e risposta tra il conduttore di Che tempo che fa e del vicepremier nonché segretario della Lega Matteo Salvini.
Sul guadagno di Fazio rimandiamo a quanto dichiarato tempo fa in una sua intervista.
Qual è la cifra vera?
«Quella indicata dal direttore generale: il programma costa tutto compreso 450 mila euro a puntata. La metà di qualunque varietà, molto meno di qualsiasi fiction. Questa operazione rappresenta un tentativo di portare un talk in prima serata, dove solitamente stanno i varietà e ha un risvolto pratico: anche con uno o due punti in meno di share, il risparmio è notevole».
Sì, ma lei quanto guadagna?
«Due milioni e 240 mila euro l’anno, per quattro anni. Il totale fa 8 milioni 960.000; ma, non si sa perché, tutti i giornali hanno scritto 11 milioni e 200».
Fabio Fazio, conferme dallo staff su taglio stipendio
Dopo le voci circa il passaggio del programma da Rai Uno a Rai due, l’ultima novità sul fronte compenso di Fabio Fazio arriva sotto forma di agenzia. Da quanto si è appreso Fabio Fazio avrebbe accettato il taglio dello stipendio richiesto dalla Rai, mentre avrebbe ottenuto di non toccare il budget previsto per il suo programma. L’intesa con i vertici Rai risalirebbe alle ultime settimane e il conduttore avrebbe accolto il taglio perché arriva in un quadro di necessità generale dell’azienda e non come una misura punitiva ad personam.
“Fazio ha accolto la sforbiciata in quanto si tratta di una necessità generale dell’azienda e non di una misura punitiva ad personam, concretizzando così una disponibilità che aveva già manifestato più volte pubblicamente” sono le parole che trapelano dall’entourage del conduttore.
Che tempo che fa, Massimo Giletti contro il collega
Oltre a Salvini che ha rincarato la dose dicendo che vorrebbe Fazio in tv anche a Natale e Capodanno perché fa guadagnare voti alla Lega, è intervenuto nel dibattito anche Massimo Giletti.
Ospite di Belve, programma in onda su Nove, Giletti si è espresso nei seguenti termini. “Io credo che una tv di Stato dovrebbe avere un tetto massimo: mi sorprendo vedendo certe cifre incredibili. Io le reputo incredibili per una tv di Stato. Poi, ripeto, c’è chi ha procuratori molto bravi e riesce a fare dei contratti sui quali, sinceramente, qualche punto interrogativo me lo pongo. Per esempio, produrre il proprio programma in una tv di Stato, essere produttore e conduttore mi lascia basito […] Io non riuscivo a fare avere 100 euro in più ai miei collaboratori. Facevo fatica a fargli avere un minimo in più visto anche i grandi successi che avevamo. Poi scopri altre realtà e allora la domanda te la poni”.
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