Seppur in un principio non sembrava ci fossero gli estremi per l’arresto, l’escalation dell’ultimo giorno dell’odissea della Sea Watch 3 potrebbe costare molto caro alla capitana Carola Rackete. Lo speronamento alla motovedetta della Guardia di Finanza – interposta per evitare l’attracco della nave dell’ONG – può costare una pena dai 3 ai 10 anni di reclusione. L’accusa è di resistenza e violenza contro nave da guerra. La capitana Rackete, di fatti, oltre allo speronamento nella fase finale dell’attracco al molo commerciale di Lampedusa, non ha rispettato gli alt imposti dalle forze dell’ordine.
Il prefetto di Agrigento agirà conformemente al decreto sicurezza bis
Sarà la prima applicazione del decreto sicurezza bis, entrato in vigore circa 15 giorni fa. Il rapido declino della situazione e le infrazioni commesse da Rackete. “Attendo la relata di notifica del provvedimento della guardia di finanza. Il decreto Sicurezza bis prevede una sanzione da 10.000 a 50.000 euro sia per il comandante della nave che per il proprietario e l’armatore. Valuterò non appena avrò il provvedimento. Sono sulla linea d’azione del decreto Sicurezza bis e del Viminale. È una situazione molto delicata perché si è sovrapposta anche l’inchiesta penale.” Lo stesso procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, ha voluto sottolineare l’inammisibilità delle azioni di Carola Rackete.
Carola Rackete: carcere o espulsione
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha fatto sapere di aver preparato già l’ordine di espulsione per la capitana della Sea Watch 3, qualora non dovesse essere confermato lo stato d’arresto. Rackete è stata “abbandonata” anche dall’Olanda. Dal governo hanno fatto sapere che l’atteggiamento della capitana non è stato corretto e che avrebbe potuto portare i migranti in Tunisia, piuttosto che attendere per più di due settimane in acque internazionali.
Per domani, 1 luglio, è prevista l’udienza per confermare o meno lo stato d’arresto della persona più discussa del momento. Dalle parti del Viminale, fanno sapere di avere la massima fiducia nella Magistratura.
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