Isee 2019: novità Decreto crescita, cosa cambia per l’indicatore
Ci sono novità importanti su Isee 2019, apportate dal testo definitivo del Decreto Crescita. Ecco le modifiche sull’indicatore.
Novità importanti sul fronte Isee 2019 portate dal Decreto Crescita, il cui testo definitivo ha ricevuto l’ultima approvazione in Senato lo scorso fine settimana. Le modifiche sono rintracciabili nell’articolo 28-bis, appositamente introdotto dal Decreto Crescita, che è andato così a modificare l’articolo 10 del decreto legislativo n. 147 del 15 settembre 2017, incentrato sull’Isee corrente.
Isee 2019: le modifiche al testo del Decreto Crescita
Il comma 5 del suddetto art. 10 del Dlgs n. 147/2017 cambia nel modo seguente: “L’Isee corrente e la sua componente reddituale ISRE possono essere calcolati in presenza di un Isee in corso di validità, qualora si sia verificata una variazione della situazione lavorativa (Dpcm n. 159/2013, art. 9, comma 1, lettere a, b e c), ovvero una variazione dell’indicatore della situazione reddituale corrente superiore al 25%”.
Il terzo periodo viene sostituito dal seguente: “Nel caso di interruzione dei trattamenti di cui al primo periodo (“ovvero, un’interruzione dei trattamenti previsti dall’articolo 4, comma 2, lettera f), del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 159 del 2013″), il periodo di riferimento e i redditi utili per il calcolo dell’Isee corrente sono individuati con le medesime modalità applicate in caso di variazione della situazione lavorativa del lavoratore dipendente a tempo indeterminato”.
Inoltre, “a decorrere dal quindicesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore del provvedimento di approvazione del nuovo modulo sostitutivo della DSU finalizzato alla richiesta dell’Isee corrente, emanato ai sensi dell’articolo 10, comma 3, del citato decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 159 del 2013, l’Isee corrente è calcolato con le modalità di cui al presente comma e ha validità di sei mesi dalla data della presentazione del modulo sostitutivo ai fini della successiva richiesta dell’erogazione delle prestazioni, salvo che intervengano variazioni nella situazione occupazionale o nella fruizione dei trattamenti; in quest’ultimo caso, l’Isee corrente è aggiornato entro due mesi dalla variazione”.
Isee corrente: cosa cambia, in sintesi
Alla luce di quanto sopra esposto, emergono quindi importanti novità sull’Isee 2019, tra cui la durata maggiore dell’Isee corrente, che sarà di 6 mesi.
Sono 3 le condizioni per richiedere l’Isee corrente, ovvero quella certificazione di carattere provvisorio che si può richiedere durante l’anno per intervenute variazioni sulla situazione economica familiare e per avere accesso in misura immediata a determinate agevolazioni.
In merito alla variazione della situazione reddituale questa deve essere sopra il 25%; allo stesso tempo, tra le condizioni spicca anche la variazione della situazione lavorativa di uno dei membri del nucleo familiare nei 18 mesi precedenti. A questi due requisiti se ne aggiunte un terzo, introdotto dal Decreto Crescita, vale a dire la perdita di trattamenti assistenziali, previdenziali o indennitari esenti Irpef. Una sola di queste 3 condizioni è sufficiente per fare richiesta dell’Isee corrente.
Isee 2019 ordinario: novità
In merito all’Isee ordinario sarà possibile usare i valori reddituali e patrimoniali del secondo anno precedente, o anche dell’anno precedente, qualora convenga al soggetto richiedente. Tale novità entrerà in vigore a partire dal 2020 e andrebbe a contribuire l’estensione della platea di beneficiari del Reddito di cittadinanza.
Tutte le novità sopra riportate risulteranno vigenti 15 giorni dopo la pubblicazione del nuovo modello DSU, che sarà emanato tramite apposito decreto ministeriale.
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