Sea Watch 3, ultime notizie: Germania contro l’arresto di Carola Rackete

Pubblicato il 1 Luglio 2019 alle 13:11 Autore: Alessandro Faggiano

Sulla questione Sea Watch 3 si esprime il Presidente della repubblica tedesco: “ci aspettiamo che l’Italia affronti un caso del genere in modo diverso”

Sea Watch 3, ultime notizie: Germania contro l’arresto di Carola Rackete

L’attracco della Sea Watch 3 e lo sbarco della quarantina di migranti a bordo non ha messo il punto a una delle situazioni più delicate di quest’ultimo anno. Al contrario.

Carola Rackete è stata tratta in arresto dopo aver speronato una motovedetta della guardia di finanza, interposta per evitare l’attracco della Sea Watch 3. In attesa della convalida dell’arresto da parte del giudice, i commenti politici si sprecano. La faccenda ha assunto immediatamente rilevanza internazionale, considerando che oltre all’Italia, la nave batte bandiera olandese e la capitana è tedesca. Se l’Olanda ha, in un certo qual modo, appoggiato le misure prese dal governo italiano (contestando a Carola Rackete di non aver portato i migranti in Tunisia), dalla Germania chiedono l’immediata scarcerazione della capitana.

La Germania chiede la scarcerazione di Carola Rackete

Il ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas, ha dichiarato via Twitter che “salvare vite umane è un obbligo umanitario. Il salvataggio in mare non deve essere criminalizzato. Spetta alla giustizia italiana chiarire velocemente le accuse.”

Anche il Presidente della Repubblica Frank-Walter Steinmeier ha voluto mandare il suo messaggio al governo italiano. “Può darsi che ci sia una legislazione italiana su quando una nave può entrare in porto e quando no, e può anche essere che ci siano reati amministrativi o reati penali. Tuttavia l’Italia non è uno Stato qualsiasi, è al centro dell’Unione Europea ed è uno degli Stati fondatori dell’UE. È per questo che ci aspettiamo che affronti un caso del genere in modo diverso. Coloro che salvano vite umane non possono essere criminali.”

Salvini fa muro sul caso della Sea Watch 3: “non accettiamo lezioni”

Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha voluto ribadire di non accettare lezioni di solidarietà da nessuno, rivolgendosi più che alla Germania, alla Francia (e alla relativa gestione della frontiera di Ventimiglia). “Parigi ha chiuso Schengen, era in prima fila per bombardare la Libia, abbandonava immigrati nei boschi italiani.” Queste le parole di Salvini, dopo gli attacchi piovuti dall’Eliseo riguardo la violazione del diritto internazionale del mare.

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L'autore: Alessandro Faggiano

Caporedattore di Termometro Sportivo e Termometro Quotidiano. Analista politico e politologo. Laureato in Relazioni Internazionali presso l'Università degli studi di Salerno e con un master in analisi politica conseguito presso l'Universidad Complutense de Madrid (UCM).
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