Registro dei corrispettivi 2019: tempo invio e istruzioni Agenzia entrate
Primo luglio 2019: comincia una rivoluzione: niente più scontrini fiscali. Dopo quasi 50 anni di servizio, va in pensione il registro dei corrispettivi
Primo luglio 2019: da oggi comincia una vera e propria rivoluzione per quanto riguarda i corrispettivi. Gli esercenti non dovranno più rilasciare scontrini e ritenute fiscali ai clienti che acquistano beni e servizi.
Registro dei corrispettivi: nuovi obblighi
Gli esercenti dovranno comunque ottemperare a una serie di obblighi, anche se – come detto, d’ora in poi non dovranno più rilasciare scontrini e ritenute fiscali ai clienti che acquistano beni e servizi.
Questi sono sostanzialmente riassumibili in tre punti: 1) memorizzazione elettronica tramite registratore di cassa della transazione effettuata 2) invio telematico dei dati giornalieri all’Agenzia delle Entrate, 3) rilascio al cliente che acquista beni o servizi di un documento commerciale che attesti la transazione.
Da oggi, primo luglio 2019, tali obblighi scattano per le attività di commercio al minuto che nel 2018 hanno avuto un volume d’affari complessivo superiore ai 400mila euro. Invece, per la attività con un volume d’affari complessivo inferiore ai 400mila euro le nuove regole entreranno in vigore a partire dal primo gennaio 2020.
Da sottolineare, infine, che i commercianti hanno 12 giorni di tempo per inviare i dati giornalieri dei corrispettivi all’AdE. Tuttavia, in caso di ritardo, per i primi sei mesi di applicazione delle nuove regole (fino al 31 dicembre 2019 per chi ha un volume d’affari superiore ai 400mila euro, fino al 30 giugno 2020 per chi ha un volume d’affari inferiore), non saranno applicate sanzioni nel caso in cui l’invio avvenga entro il mese successivo a quello dell’operazione di riferimento e i dati vengano inseriti nella liquidazione Iva del periodo in cui è avvenuta.
Il “documento commerciale” e stop al registro dei corrispettivi
Detto in breve, gli scontrini saranno sostituiti dal “documento fiscale”. Per tutte quelle transazioni in cui non sia necessario emettere fattura elettronica, insomma, andrà rilasciato tale documento come attestazione della vendita all’atto del pagamento del bene o servizio in questione. Tale documento può essere realizzato grazie ai registratori telematici o ai server telematici messi a disposizione dell’Agenzia delle Entrate. Sempre l’AdE ha poi messo a disposizione una procedura web totalmente gratuita sul suo portale “Fatture e corrispettivi”.
Detto ciò, con le nuove regole, dopo quasi 50 anni di servizio, va in pensione il registro dei corrispettivi: nonostante sarà comunque opportuno curare la contabilità aziendale non è più necessario tenere, appunto, il registro dei corrispettivi.
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