Sul fronte pensioni ultime notizie ruotano ancora attorno ai risparmi che uscirebbero da Quota 100, le cui domande, per il momento, sono al di sotto delle aspettative. Risparmi anche dal reddito di cittadinanza. Tutte risorse che saranno congelate: così ha deliberato il Consiglio dei Ministri, secondo quanto riportano fonti governative. Ma quanti soldi sarebbero accantonati e quali sarebbero le conseguenze?
Pensioni ultime notizie, risparmi Quota 100 e reddito di cittadinanza “accantonati e indisponibili”
Il Cdm si è infatti riunito nella serata di ieri per approvare il ddl con l’assestamento di bilancio e un decreto con misure urgenti in materia di miglioramento di saldi di finanza pubblica. Obiettivo: evitare la procedura di infrazione, ma anche dare qualcosa in cambio all’Europa, che ha in ogni caso bisogno di risposte. E le risposte arrivano proprio da Quota 100 e dal reddito di cittadinanza: le domande sotto le stime consentono al governo di congelare i risparmi di spesa, circa 1,5 miliardi di euro.
Finanza pubblica
Risparmi che saranno “congelati”, ovvero “accantonati e resi indisponibili”. In particolare, come si legge nel testo, “i risparmi di spesa o le maggiori entrate conseguenti al minor utilizzo” delle due misure principali attuate dalla legislatura, andranno a costituire “economia di bilancio” per essere “destinati al miglioramento dei saldi di finanza pubblica”.
Pensioni ultime notizie: risparmi Quota 100 per ridurre il deficit
La somma risulterà dunque utile per la riduzione del deficit, che dovrebbe subire un taglio al 2,04% (dall’attuale 2,4%), tornando così all’annoso accordo stabilito con la Ue nel dicembre scorso, mese in cui poi è stata varata la discussa Legge di Bilancio. Con l’assestamento di bilancio ci sarà un miglioramento di 1,9 miliardi di euro di saldo netto da finanziare, mentre il saldo di cassa sale a 3,4 miliardi di euro.
Pensioni ultime notizie ed economia del Paese con l’intervento delle più alte cariche dello Stato. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella aveva messo avanti la solidità dell’economia italiana, nonché il trend positivo della finanza pubblica, due fattori che non giustificano l’avvio della procedura di infrazione del debito. Plausi dal presidente della Camera Roberto Fico, che ha auspicato un “dialogo serrato” con l’Ue.
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