Procedura infrazione Italia: Mattarella “non ci sono gli estremi”
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dice la sua sulla procedura d’infrazione e difende la posizione dell’Italia.
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella dice la sua sulla procedura d’infrazione e difende la posizione dell’Italia. L’inquilino del Quirinale si è voluto esporre in prima persona per ricordare alla Commissione uscente che la situazione economica italiana è positiva e ci sono segnali decisamente incoraggianti che meritano essere tenuti in considerazione.
Mattarella ha deciso di parlare proprio a ridosso della riunione – poi posticipata – nel quale si sarebbe parlato della procedura d’infrazione per debito eccessivo.
Sergio Mattarella contro la Procedura d’infrazione
Mattarella ha quindi parlato sullo stato di salute dell’economia del nostro Paese. Secondo il presidente della Repubblica, non c’è ragione di aprire la procedura di infrazione. Lo ha voluto spiegare attraverso dati macroeconomici rilevati. In primis, ricordando che “il disavanzo di bilancio in Italia è passato dal 2,4 al 2,1 tra il 2017 e il 2018, l’avanzo primario è passato dall’1,4 all’1,6“. L’idea di appoggiarsi sull’incremento dell’avanzo primario è tra le principali risorse per la sfida – ancora apertissima – con Bruxelles.
Lo stesso Mattarella ha voluto ricordare che l’economia italiana è non solo tra le più solide dell’Unione Europea, ma anche una delle più importanti (la quarta, se includiamo ancora il Regno Unito, e la seconda potenza manifatturiera del continente).
Momenti convulsi a Bruxelles, mentre a Strasburgo si forma il nuovo Parlamento Europeo
Le dichiarazioni di Sergio Mattarella potrebbero mettere ulteriore carne sul fuoco, in uno dei momenti più convulsi della storia recente dell’Unione Europea. La partita delle nomine è ancora in stallo e sembra che ci vorrà ancora tempo prima di trovare il bandolo della matassa. Pertanto, non è da escludere che la riunione sulla procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia possa slittare ulteriormente. Nel frattempo, a Strasburgo, si è appena formato il nuovo Parlamento Europeo. Tra le presenze degne di nota risalta quella di Berlusconi, tornato all’Eurocamera dopo quasi vent’anni.
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