Al momento della dichiarazione dei redditi, i cittadini contribuenti si trovano di fronte (anche) all’eventualità di destinare il cosiddetto 8 per mille. Vediamo di seguito l’elenco dei soggetti possibili destinatari e, pertanto, entro quali enti ed associazioni è possibile effettuare la scelta di dare l’8 per mille.
8 per mille: di che si tratta? quando versarlo?
Versare l’8 per mille altro non significa che destinare una percentuale dell’imposta fissa sui redditi delle persone fisiche (la nota IRPEF), ad alcune attività di rilievo sociale o culturale dello Stato o di una confessione religiosa. Tali enti ed associazioni potranno poi servirsi delle somme raccolte per la promozione di attività culturali, sociali o religiose.
Con il modello 730/2019 relativo alla dichiarazione dei redditi (e quindi al momento della relativa presentazione formale), i contribuenti, potranno destinare (è una facoltà e non un obbligo) una quota dell’8 per mille dell’IRPEF a favore di un’istituzione religiosa o allo Stato (si può indicare un solo esclusivo destinatario della somma). Per esprimere il proprio consenso ad avvalersi del versamento 8 per mille, è sufficiente mettere la firma sotto il riquadro con la denominazione del beneficiario.
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Quali sono i soggetti potenzialmente beneficiari?
È vastissimo l’elenco di soggetti cui poter versare l’8 per mille in oggetto. Abbiamo quindi come possibili destinatari: Stato, Chiesa Evangelica Valdese, Chiesa cattolica, Sacra Arcidiocesi ortodossa d’Italia ed Esarcato per l’Europa Meridionale, Assemblee di Dio in Italia, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Chiesa Apostolica in Italia, Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia, Unione Italiana delle Chiese Cristiane Avventiste del 7° giorno, Unione Buddhista Italiana, Unione Induista Italiana, Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai.
Come accennato, il contribuente può effettuare una sola scelta: la ripartizione dei fondi avverrà in proporzione delle scelte effettuate. Svariate anche le finalità per le quali ciascun soggetto destinatario userà le somme ricevute: ad esempio lo Stato se ne servirà per combattere le calamità naturali e per le spese di conservazione del patrimonio artistico; mentre la Chiesa Cattolica se le utilizzerà per interventi di carità verso la collettività nazionale e paesi in via di sviluppo.
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