Il Movimento continua a perdere peso in Parlamento. Stavolta, non è stato un allontanamento volontario – come nel caso della senatrice Paola Nugnes, storica collega di Roberto Fico nel meet-up napoletano -. In questo caso, le deputate Veronica Giannone e Gloria Vizzini sono state allontanate dal Movimento e, pertanto, dovrebbero andare a rimpinguare le fila del gruppo misto. Nessuno delle due dovrebbe presentare le dimissioni.
Veronica Giannone (pugliese) è nota per la sua lunga lotta contro la tap e molto attenta alla crisi degli ulivi e alla piaga dello xylella. Gloria Vizzini ha una laurea in lettere e un dottorato di ricerca in filologia greca e latina.
La nota integrale dell’espulsione, sul blog delle Stelle
“Veronica Giannone e Gloria Vizzini sono state espulse dal gruppo parlamentare del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati. Questa decisione è stata presa a seguito delle segnalazioni delle ripetute violazioni dello Statuto e del Codice Etico del MoVimento 5 Stelle e dello Statuto del Gruppo Parlamentare del MoVimento alla Camera. Risultano gravissime le assenze alle votazioni finali di vari provvedimenti fondamentali, condivisi e sostenuti dal nostro Gruppo Parlamentare.
A questo si aggiungono le votazioni in difformità dal Gruppo di numerosi emendamenti contrari alla linea politica del Movimento e per le quali entrambe hanno ricevuto un richiamo formale, la partecipazione in conferenze stampa gravemente lesive dell’immagine del MoVimento, oltre che la mancata restituzione forfettaria dal mese di ottobre 2018 a cui sono tenuti per regolamento tutti i parlamentari eletti del MoVimento 5 Stelle.
Il MoVimento 5 Stelle deve andare avanti compatto. Lo richiedono le nostre regole e lo richiedono i milioni di cittadini che ci hanno dato fiducia. Nessuno è al di sopra delle regole e chi le viola sarà sanzionato in proporzione alla gravità”.
Giannone e Vizzini contrarie a seguire la linea di Salvini
Tra i provvedimenti fondamentali a cui si riferisce la nota, vi è quello sul decreto sicurezza e il decreto sicurezza-bis, prossimo alla conversione. Entrambe le deputate si sono dimostrate molto critiche con Di Maio (definito dalla Giannone come uno yesman che si è sottomesso a Salvini) e considerano di aver agito correttamente, negli interessi del Movimento e dei suoi elettori.
Per la Vizzini, l’espulsione è uno strumento di pressione per serrare le fila
per la Vizzini, il timing dell’espulsione è fondamentale e sottende un chiarissimo messaggio politico. L’espulsione “è arrivata a ridosso del voto sul decreto sicurezza bis: in questo modo si sono assicurati l’obbedienza di tutto il gruppo”.
In definitiva, secondo Giannone e Vizzini il capo politico del Movimento usa la mano dura e non accetta critiche. Giannone assicura che “il gruppo dirigente è debole e ha paura del confronto, per questo invece di confrontarsi cacciano le persone. Di lamenti ne ho sentiti tanti. Moltissimi colleghi sono insofferenti e mi hanno confessato la tentazione di dimettersi da deputato. Ma ci vuole coraggio”.
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