Bebe Vio alle Universiadi 2019: chi è, carriera e biografia

Pubblicato il 3 Luglio 2019 alle 17:50 Autore: Antonino Indelicato

Alla cerimonia delle Universiadi del 2019, che si terrano in tutto il territorio campano ci sarà anche la campionessa paralimpionica Bebe Vio.

Bebe Vio alle Universiadi 2019: chi è, carriera e biografia
Bebe Vio alle Universiadi 2019: chi è, carriera e biografia

Durante le Universiadi che si terranno a Napoli e in tutto il territorio campano, ci sarà anche una cerimonia di apertura allo stadio San Paolo di Napoli. Ad aprire la cerimonia ci sarà Malika Ayane, insieme a Bebe Vio. Il gruppo comico The Jackal invece condurranno la cerimonia di chiusura dei giochi.

La cerimonia in programma quest’oggi mercoledì 3 luglio, si annuncia spettacolare con una riproduzione all’interno dello stadio, di un golfo con un Vesuvio realizzato grazie all’ausilio di luci led per riprodurre anche una grande onda marina e far rivivere così il mito della Sirena Partenope, che sarà impersonata dall’atleta Marifelicia Carraturo. Dopo l’esibizione della cantante Malika Ayane, toccherà a Bebe Vio portare la bandiera italiana. Puntiamo la lente di ingrandimento sulla campionessa paralimpica.

La malattia di Bebe Vio

Bebe è una campionessa paralimpica di scherma, nata a Venezia il 4  marzo del 1997. Pratica la scherma da quando ha cinque anni, uno sport che ben presto diventerà più che un semplice hobby. Nel 2008, mentre Beatrice, questo il nome di battesimo, frequenta le medie nella sua città a Mogliano Veneto, inizia a soffrire di cefalee e di febbre. Il malessere dura diversi giorni così Bebe viene portata in ospedale dove le viene diagnosticata meningite fulminante da meningococco di gruppo C e viene ricoverata in terapia intensiva pediatrica all’ospedale di Padova.

Vittima di numerosi infezioni e necrosi, Bebe combatte tra la vita e la morte, le vengono amputate le gambe e anche gli avambracci. Più di sei mesi fra interventi e rianimazione per sconfiggere la malattia, che le lascia sul corpo evidenti segni. L’anno successivo i genitori decidono di fondare una Onlus, la Art4sport, che fornisce ai bambini protesi di arto, per permettere loro di integrarsi nella società tramite l’attività sportiva e Bebe sarà la prima atleta del progetto.

La rivincita di Bebe

Lasciato alle spalle tutto, Bebe ritorna alla sua vita di prima e nel 2010, dopo essere tornata ad allenarsi, riceve le sue prime protesi per tirare di scherma da Comitato Paralimpico e torna in pedana, dove nel maggio dello stesso anno, diventa campionessa italiana Under-20. È la prima atleta al mondo a gareggiare con protesi a tutti gli arti. Arrivano le Paralimpiadi di Londra 2012, e Bebe Vio viene  incaricata di portare la fiaccola olimpica alla cerimonia inaugurale.

Nel giugno del 2014 vince l’oro agli Europei di Strasburgo, e a settembre un altro oro ai Mondiali di Varsavia Under-17. Si riconferma campionessa ai Mondiali di Eger nel 2015. Il risultato più importante Bebe lo ottiene alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, dove, nel 2016, conquista la medaglia d’oro della prova individuale contro la cinese Zhou Jingjing per 15-7.

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