Finta Partita Iva per Flat tax, partono i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Pubblicato il 5 Luglio 2019 alle 13:41 Autore: Claudio Garau

Ecco i controlli dell’Agenzia Entrate nei confronti delle finte partita IVA per usufruire del regime agevolato “flat tax”. Quali sono e chi è a rischio.

Finta Partita Iva per Flat tax, partono i controlli dell’Agenzia delle Entrate

Coloro che cercano di eludere il Fisco, non mancano mai. Ovviamente, visto lo scenario, sono quotidiani i controlli dell’Agenzia delle Entrate, per scovare coloro che cercano, in un modo o nell’altro, di evadere le tasse. Vediamo, nello specifico, di fare chiarezza circa la questione controlli, disposti dal Fisco nei confronti delle finte partite IVA per usufruire del regime agevolato cosiddetto “Flat tax”.

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Quali sono i controlli da parte dell’Agenzia delle Entrate

Sappiamo che l’Agenzia delle Entrate ha, tra i suoi vari compiti, anche quello del controllo dell’esatto adempimento degli obblighi fiscali da parte dei contribuenti. Tale attività è mirata, ovviamente, a contrastare e reprimere fenomeni evasivi ed elusivi e a favorire quindi l’adempimento spontaneo del contribuente. Ne consegue che il Fisco, da una parte, contrasta i comportamenti fiscalmente non corretti dei cittadini contribuenti e, dall’altra, fa sì di provocare un effetto dissuasivo che induca il cittadino a stare attento a non commettere illeciti.

Nella pratica, per i suddetti controlli e verifiche del rispetto degli obblighi tributari, l’Agenzia delle Entrate utilizza svariati strumenti e metodi di controllo: ad esempio, le attività istruttorie esterne (come controlli mirati e verifiche fiscali), i controlli automatizzati e formali delle dichiarazioni fiscali, gli inviti al contraddittorio e i questionari, le indagini finanziarie ecc.

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Flat tax e finta partita IVA: le mosse dell’Agenzia delle Entrate e i soggetti a rischio

E allora, servendosi degli strumenti di cui è dotata e che le consentono di fare vere e proprie indagini a tappeto sui contribuenti, l’Agenzia delle Entrate si è attivata per le verifiche sui tutti coloro che hanno aperto una finta partita IVA, al solo scopo cioè di avvalersi della tassazione agevolata “flat tax”. Quest’ultima può essere definita come una sorta di ampliamento della soglia di tassazione fissa per i cosiddetti “forfettari”.

D’altra parte, il Fisco non può comportarsi diversamente, dato che nel 2019 è stato registrato un numero molto alto di partite IVA, ben 411.000 in totale (tra nuove aperture e vecchi regimi). Si tratta però, in moltissimi casi, di partite IVA finte, ovvero – come si dice in gergo – “finti forfettari”, finalizzati a servirsi indebitamente delle agevolazioni fiscali della Flat tax. Si tratta di un attività di contrasto all’evasione in cui ruolo determinante è riservato, anche e soprattutto, al Mef, Ministero Economia e Finanze.

L’Agenzie delle Entrate, nel concreto, svolge i controlli e prende di mira due categorie specifiche di contribuenti: coloro che, per potersi avvalere di un’aliquota Irpef più bassa, hanno fatto aprire una partita Iva a un familiare, in modo tale di suddividere con quest’ultimo il reddito guadagnato, e versare entrambi il 15% di imposte; e coloro che hanno compiuto uno spostamento del fatturato dall’attività esercitata in forma societaria a quella come ditta individuale. L’Agenzia delle Entrate sarà appunto il soggetto incaricato a fare i controlli verso coloro che non possiedono requisiti per l’accesso al nuovo regime dei forfettari e alla flat tax. Fondamentalmente, oltre all’utilizzo della cosiddetta SuperAnagrafe dei conti correnti, svolgerà accessi diretti, vale a dire verifiche presso gli studi professionali gli esercizi commerciali, le botteghe artigiane ecc.; e compierà analisi del rischio, al fine di capire, attraverso le informazioni in Anagrafe Tributaria quali sono i contribuenti che hanno fatto i furbi per accedere o restare nel regime agevolato Flat tax.

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L'autore: Claudio Garau

Laureato in Legge presso l'Università degli Studi di Genova e con un background nel settore legale di vari enti e realtà locali. Ha altresì conseguito la qualifica di conciliatore civile. Esperto di tematiche giuridiche legate all'attualità, cura l'area Diritto per Termometro Politico.
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