Pensioni ultima ora: domande Quota 100 sotto il 55%, i calcoli Inps
Pensioni ultima ora: le domande di Quota 100 nel giro di un anno potrebbero essere poco più della metà di quanto stimato dal Governo.
Pensioni ultima ora: la misura Quota 100 inizia ad essere valutata alla prova dei numeri. E così dopo oltre 6 mesi di avvio della nuova misura c’è la matematica certezza che ad aderire alla pensione anticipata, nella formula studiata dal Governo Conte, saranno molti meno dei lavoratori stimati prima dell’ok del decreto n. 4/2019 dai tecnici e dai Ministeri.
Pensioni ultima ora, i numeri e le domande presentate di Quota 100
Si calcola infatti che nel giro di un anno saranno meno di 200 mila i lavoratori che beneficeranno di Quota 100. Ben lontani dai 350 mila che il Governo aveva preventivato e per i quali erano state stanziate le risorse. Infatti dall’Inps fanno sapere che le domande presentate sono “circa 150 mila, osserviamo un rallentamento e se rimane questo trend, penso – sono le parole del presidente Tridico – si arriverà a fine anno intorno alle 200 mila e, quindi, ad un risparmio di circa 100 mila domande rispetto alle 290 mila previste”.
In termini percentuali potrebbero essere accolte un numero complessivo di domande, se permanesse l’attuale trend, inferiore alla metà.
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Quota 100 ed il futuro previdenziale
Sul fatto che sinora siano giunte un numero di richieste inferiori alle attese potrebbero aver giocato più fattori. Quali? Certamente guardando i numeri si capisce che le donne rappresentano una minima parte delle adesioni. In tal senso i requisiti previsti, 62 anni di età e 38 anni di contributi versati, potrebbero aver rappresentato un ostacolo al successo della misura. Perché magari molte volte le donne possono hanno avuto carriere discontinue ed un numero di anni contributivi non sufficienti. Un altro aspetto è legato al divieto di cumulo con reddito da lavoro oltre i 5 euro. Evidentemente una parte dei potenziali beneficiari ha preferito proseguire la propria attività lavorativa. Infine il fatto di rinunciare ad una parte della pensione, come taglio implicito, per i minori contributi versati deve di fatto aver rappresentato un forte disincentivo alla strada verso la pensione anticipata.
Quota 100 è una misura temporanea: sarà valida per gli anni 2019, 2020, 2021. Per il futuro è tutto ancora incerto, sebbene l’intenzione del Governo sia approvare Quota 41.
Resteranno deluse le speranze di chi, come i sindacati, auspicava che le risorse non spese per Quota 100 potessero servire a rendere più larghe le maglie di accesso di Quota 100 visto che tali risorse serviranno per ridurre il deficit.
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