Una lunga, calda e movimentata estate per il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, che ha ufficialmente iniziato la sua crociata contro le ONG dopo l’approvazione (parziale) del decreto sicurezza bis. E ormai, il braccio di ferro tra l’inquilino del Viminale e la capitana della Sea Watch 3 proseguirà in sede giudiziaria. Il legale di Carola Rackete ha fatto sapere di voler denunciare Matteo Salvini per diffamazione. Il leader del carroccio non si scompone e rilancia.
Matteo Salvini aspetta Carola Rackete in tribunale
Ecco le parole del ministro dell’Interno, desideroso di vedere la capitana Rackete in sede giudiziaria.
“Non vedo l’ora di incontrarla in tribunale, di guardare in faccia una che ha provato a uccidere dei militari italiani. Qui ci sono i giudici che decidono della vita e della morte di tutti, fosse per me sarebbe già a Berlino”.
Ricordiamo che il vicepremier ha già firmato l’ordine d’espulsione (controfirmata dal prefetto di Agrigento, Dario Caputo). Nonostante l’ordine sia quindi valido, la capitana della Sea Watch 3 Carola Rackete rimarrà in Italia a disposizione delle autorità giudiziarie per far luce sugli eventi che hanno portato all’attracco della nave della ONG presso il molo commerciale di Lampedusa.
Continuano gli sbarchi e le ONG riprendono la loro attività nel Mediterraneo
Dopo il caso della Sea Watch, altre organizzazioni non governative si sono mosse per tornare nel Mediterraneo per prestare soccorso ai migranti in mare. Per ora, oltre al sequestro preventivo della Sea Watch 3, è stata sequestrata anche la barca a vela Alex di Mediterranea (ONG battente bandiera italiana). Anche la Open Arms ha deciso di tornare alle proprie attività, seppur sia stata avvisata tanto dal governo socialista di Sánchez come dal vicepremier Salvini sulle conseguenze di un attracco non autorizzato.
Una delle principali differenze tra Spagna e Italia riguarda proprio l’entità della sanzione amministrativa. Nel Paese iberico, può arrivare fino a 900.000 euro. Per il decreto sicurezza bis, invece, la multa va dai 10.000 ai 30.000 euro. Una differenza sostanziale che ha spinto Salvini a proporre un aumento della sanzione massima fino ad 1 milione di euro.
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