Come largamente annunciato, l’Iran ha oltrepassato nelle scorse ore il limite all’arricchimento dell’uranio previsto dall’accordo di Vienna del 2015, noto come JCPOA (Joint Comprehensive Plan of Action). Ad annunciarlo è stato un funzionario dell’agenzia atomica di Teheran, Behrouz Kamalvandi. L’Iran ha aumentato il livello di concentrazione dell’uranio al 5%, oltre la soglia del 3,67% prevista dall’accordo. Non è escluso, per lo stesso Kamalvandi, che in caso di mancati progressi diplomatici la quota si amplierà ulteriormente, anche oltre il 20%.
L’ordine di diminuire progressivamente, ogni 60 giorni. il rispetto delle numerose clausole del JCPOA sarebbe arrivato direttamente dal Presidente della Repubblica Islamica, Hassan Rouhani. Si è poi espresso anche il Ministro degli Esteri, Javad Zarif. In un tweet il politico iraniano ha affermato che la decisione è necessaria per proteggere gli interessi iraniani di fronte al “terrorismo economico” di Washington.
Le sanzioni USA stanno avendo un duro impatto sull’economia iraniana, in particolare agendo sui settori bancario e petrolifero. Per lo stesso Zarif però le violazioni iraniane sono reversibili. Decisive in questo senso saranno le mosse della UE, a cui l’Iran chiede di rispettare l’accordo contrastando le sanzioni americane.
Iran ultime notizie: Ue nell’occhio del ciclone
Non si è fatta attendere la risposta del Segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Anch’egli via tweet, ha invocato isolamento e nuove sanzioni per Teheran, invitando anche l’Unione Europea a fare lo stesso. La posizione di Bruxelles negli scorsi mesi è stata ondeggiante tra una volontà retorica di salvare il JCPOA e uno sforzo pratico ancora minimo. Almeno ciò è quanto afferma l’Iran, per il quale l’Unione Europea finora ha fatto “troppo poco, troppo tardi”.
Il neoeletto Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, il socialista spagnolo Borrell, trova così la sua prima gatta da pelare. A venirgli incontro è il presidente francese Macron, che ha affermato la volontà di riprendere contatti con Teheran entro il 15 luglio. Con in testa l’obiettivo di avviare una de-escalation, Macron ha affermato che non avvierà il meccanismo di risoluzione arbitrale delle dispute interno al JCPOA.
Farlo avrebbe potuto portare ad una condanna iraniana e alla reimposizione delle sanzioni su Teheran. Allo stesso tempo Macron ha condannato la decisione iraniana di violare l’accordo, con Germania e Gran Bretagna che hanno seguito a stretto giro la Francia.
La determinazione USA e “L’accordo del secolo”
Da quando il presidente USA Donald Trump ha deciso di uscire dall’accordo di Vienna e di reimporre le sanzioni, il dossier iraniano si è seriamente complicato. Lo stesso Trump ha dichiarato nel corso di un comizio domenica che l’Iran “farebbe meglio a stare attento”. Da segnalare è come la battaglia tra Usa e Iran vada letta all’interno del più ampio quadro mediorientale.
Il cosiddetto “accordo del secolo” per il Medio Oriente, discusso nei suoi termini economici lo scorso 25-26 giugno in Bahrain, dovrebbe costruire il primo step nella costruzione di una sorta di alleanza tra paesi arabi filo-americani e Israele, proprio in chiave anti-iraniana.
Non a caso il premier israeliano Netanyahu ha invitato l’UE a imporre sanzioni sull’Iran in risposta alla decisione di Teheran di riprendere l’arricchimento dell’uranio. Insomma, Bruxelles rischia di venire stritolata sul lungo periodo dalle mosse dei principali attori geopolitici nella regione mediorientale.
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