Stipendio minimo Italia: la possibilità di aumentare il salario minimo è una proposta del MoVimento 5 Stelle che vede proprio nel vicepremier Di Maio uno dei suoi principali sponsor. In questo articolo parleremo, al netto di possibili novità normative, delle regole attualmente in vigore.
Stipendio minimo Italia, cosa recita l’articolo 36 della Costituzione
Il salario del lavoratore – è utile ricordarlo – è un diritto sancito dalla Costituzione. L’articolo 36 recita: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge. Il lavoratore ha diritto al riposo settimanale e a ferie annuali retribuite, e non può rinunziarvi”. Principi generali ma inderogabili.
Purtroppo la cronica carenza di lavoro nel nostro Paese e tassi di disoccupazione, soprattutto nelle regioni meridionali, spesso troppo alti e ben al di sopra della media italiana europea rendono tale diritto un qualcosa di ancora troppo incerto nella realtà. Infatti una delle piaghe sociale nel nostro Paese è per esempio ancora quello del lavoro nero.
Stipendio minimo Italia, cosa influisce sullo stipendio del lavoratore
Chi stabilisce lo stipendio minimo in Italia? È fissato dal contratto collettivo nazionale di lavoro che si applica ad ogni settore. L’importo è proporzionato ad una serie di fattori, ovvero le mansioni assegnate, il livello di inquadramento attribuito a seconda del contratto che si applica.
Ci sono altri elementi che influiscono sulla somma che il lavoratore percepisce a fine mese. Il fatto, ad esempio, che lavori a tempo pieno o part-time. Rispetto al singolo contratto di lavoro è possibile consultare “tabelle retributive” che settore per settore è possibile consultare su Internet tramite semplici ricerche sui più noti motori di ricerche.
Stipendio minimo Italia e busta paga
Lo stipendio trova una sua espressione nella busta paga dove sono riepilogate le voci che competono al lavoratore. Perché ogni mese con la busta paga si sintetizza il rapporto di lavoro tra datore di lavoro e dipendente. Dalla busta paga è possibile visualizzare lo stipendio netto ma anche tanti altri parametri economici. Tra i quali lo stipendio lordo e dati identificativi sia del datore di lavoro che dello stesso dipendente.
Del lavoratore sono riportate generalità anagrafiche, il numero di matricola, la data di assunzione, la qualifica e le mansioni, il livello retributivo. E ancora il numero delle presenze, con giorni e ore lavorate, i giorni le ore di permesso e ferie, gli eventuali straordinari, assenze e la percentuale di riduzione dell’orario nel caso di contratto a tempo parziale.
Tutte le voci in busta paga
Stipendio minimo Italia – La busta paga riporta la paga base di cui il lavoratore ha diritto a seconda del contratto collettivo nazionale di lavoro e del livello del lavoratore. Ci sono voci come l’ex indennità di contingenza, l’elemento distinto della retribuzione (E.D.R.), gli scatti di anzianità, il superminimo collettivo o III elemento, i superminimi individuali, le indennità di funzione. E infine gli elementi derivanti dalla contrattazione decentrata o di II secondo livello che possono variare in base all’azienda ed al settore.
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