Potrebbe capitare di aver bisogno prima o poi, e per le esigenze più disparate, della copia del certificato penale del casellario giudiziale. Cerchiamo però di capire con chiarezza, cosa intende la legge con queste parole e come è possibile effettuare la richiesta.
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Certificato penale del casellario giudiziale: di che si tratta?
All’apparenza potrebbe sembrare un insieme di parole di difficile interpretazione, invece è tutto più semplice di quanto sembra. Il certificato del casellario giudiziale è, infatti, un documento rilasciato dalla Procura della Repubblica che attesta, prova e documenta la presenza di provvedimenti di condanna definitivi e di alcuni provvedimenti in materia civile ed amministrativa a carico di una determinata persona. Per legge, ha una validità di 6 mesi dalla data di rilascio. Onde essere il più possibile chiari ed esaustivi, richiamiamo in sintesi i vari tipi di certificato, contemplati dalla legge: certificato generale (in esso ci sono tutti i provvedimenti definitivi in materia penale, civile e amministrativa); certificato civile (in esso sono contenuti tutti i provvedimenti relativi alla capacità della persona, come interdizione giudiziale, inabilitazione, interdizione legale, amministrazione di sostegno, e i provvedimenti relativi ai fallimenti e alle espulsioni); certificato penale – oggetto specifico qui all’esame – che raggruppa invece tutti i provvedimenti penali di condanna definitivi.
Quest’ultimo certificato che, come detto, contiene tutte le sentenze e i provvedimenti irrevocabili di condanna penale, è in sostanza il documento che riporta la “storia” giudiziaria penale del richiedente, con l’indicazioni di reati, procedimenti e pronunce del magistrato competente. Occorre rimarcare che, dal 2012, i certificati rilasciati dal casellario sono validi ed utilizzabili solo nei rapporti con soggetti privati. Nei rapporti con le amministrazioni pubbliche, invece, i certificati sono sostituiti per legge dalle cosiddette autocertificazioni.
Costi e modalità di ottenimento del certificato
Circa i costi, essi sussistono e sono variabili: si tratta fondamentalmente di 3,84 euro per i diritti di certificato; 16 euro per il bollo (uno ogni due pagine di certificato penale); 3,84 euro ulteriori per i diritti di urgenza, ma esclusivamente se il rilascio è domandato nello stesso giorno in cui è fatta la richiesta. In altre circostanze, il rilascio è gratuito. Ciò ad esempio quando deve essere mostrato in procedure di adozione o affidamento di minori; in controversie di lavoro o in cause in cui il richiedente è ammesso al gratuito patrocinio a spese dello Stato.
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Quanto alle modalità di richiesta, la legge afferma che l’interessato deve fare richiesta apposita all’ufficio locale del casellario giudiziale, localizzato presso ogni Procura della Repubblica. In questa sede, andrà compilato un apposito modello e allegata la copia del documento d’identità. Colui che fa la richiesta (l’interessato o altro soggetto delegato) può presentarsi di persona oppure inviare la richiesta via posta. Vi sono però alcuni casi particolari. Per esempio, per i minorenni, la domanda va fatta dal soggetto esercente la potestà genitoriale, se il minore non ha compiuto 16 anni; per gli interdetti, la domanda va fatta dal tutore designato, che deve anche render noto il decreto di nomina.
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