Reddito di cittadinanza agli immigrati: Inps blocca le domande
Reddito di cittadinanza agli immigrati: Inps blocca le domande. Per ora, oltre 120.000 domande presentate da extracomunitari sono state rigettate.
Il reddito di cittadinanza, per ora, non sembra suscitare grandi favori. Secondo uno degli ultimi sondaggi del Termometro, oltre un intervistato su due affermava che il reddito di cittadinanza fosse solo uno spreco di soldi.
Blocco temporaneo alla domanda del reddito di cittadinanza per gli immigrati
Fino ad ora, stando ai dati pubblicati dall’INPS, sono state presentate 1.344.923 domande del reddito di cittadinanza. Una buona parte di queste sono state accolte (oltre una su due). Nello specifico, parliamo di 839.794 domande accolte. Non ci sono ancora quantità monetarie specifiche descritte dall’INPS, anche se il tetto dei 780 euro mensili dovrebbe essere raggiunto da un numero ristretto di individui. Tra circa il mezzo milione di domande rigettate, 129mila sono a carico di immigrati che non rientrerebbero con i parametri richiesti nella circolare.
La sospensione delle domande da parte dell’INPS non ha a che vedere con questioni discriminatorie. Attualmente, si sta valutando quali cittadini extracomunitari saranno esonerati dall’obbligo di presentare la certificazione relativa ai requisiti reddituali e patrimoniali e la composizione del nucleo familiare rilasciata dallo Stato estero. Pertanto, una volta identificati questi Paesi, la procedura di richiesta per il r.d.c. sarà riaperta anche per gli immigrati extracomunitari.
La Lega vuole una normativa più stringente
Il carroccio chiede un ampliamento del periodo minimo di residenza su suolo italiano da parte di un cittadino extracomunitario per poter accedere al reddito di cittadinanza. Se per il REI bastavano due anni di residenza, per la Lega tale periodo andrebbe quintuplicato (con l’ultimo biennio nel quale il soggetto richiedente deve aver risieduto stabilmente su suolo italiano).
Tra le normative dell’ultima circolare dell’INPS (la 100/2019 del 5 luglio), si afferma l’impossibilità di richiesta del Rdc da parte di “persone sottoposte a misura cautelare personale o condannate per alcuni delitti“.
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