Chi era Vincent Lambert: incidente, com’è morto e storia dell’uomo

Morto dopo 11 anni di malattia Vincent Lambert, a 43 anni è deceduto in Francia l’infermiere diventato tetraplegico dopo un grave incidente stradale.

Chi era Vincent Lambert: incidente, com’è morto e storia dell’uomo

Vincent Lambert è morto giovedì 11 luglio 2019 in Francia. La sua storia è quella di un uomo che per quasi 11 anni, da settembre 2008, dopo un gravissimo incidente stradale grave è diventato un paziente tetraplegico su cui si sono scontrate diverse posizioni sul fine vita

La diatriba si è trasformata in una lunghissima battaglia legale che ha visto contrapporsi da una parte la volontà della moglie, Rachel Lambert, favorevole alla procedura di interruzione dei trattamenti medici che lo tenevano in vita. E dall’altra dei genitori che, da cattolici, hanno sempre voluto che il figlio restasse in vita, pur in condizioni assai gravi e con il solo ausilio dei macchinari.

Vincent Lambert, cessazione del trattamento da giovedì 2 luglio

L’epilogo di giovedì 11 luglio ha trovato un passaggio chiave martedì 2 luglio. Sotto forma di mail del medico Vincent Sanchez, capo del reparto di cure palliative dell’Ospedale universitario di Reims dove era ricoverato, inviata ad ognuno dei componenti della famiglia Lambert. Una comunicazione con cui ha annunciato quanto previsto dal protocollo medico: “cessazione del trattamento” e “sedazione profonda e continua”.

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Vincent Lambert che nella vita è stato infermiere, oltre alla moglie, lascia una figlia nata poco prima dell’incidente nel 2008.

Commenti: la Pontificia Accademia per la Vita su twitter ha scritto “La morte di Vincent Lambert e la sua storia sono una sconfitta per la nostra umanità”.

Mentre Mina Welby ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Non voglio spendere parole sulla vicenda, ma far pensare tutti i cittadini a quanto sia utile ed importante avere un documento scritto, un testamento biologico o delle disposizioni anticipate di trattamento, dove un cittadino può scrivere come essere curato, scegliere di non essere curato o esprimere la volontà di rimanere in stato vegetativo”. E sempre all’AdnKronos la co-presidente dell’Associazione Luca Coscioni e membro dei Radicali Italiani ha aggiunto: “Le persone lo devono lasciare scritto in questo modo non succederanno più queste diatribe con la giustizia e le discussioni tra parenti. Tutto questo protegge la persona e la famiglia, è la cosa giusta da fare. È questo ciò che possiamo imparare dalla vicenda di Vincent Lambert”.

Ricordiamo che Mina Welby è la moglie Piergiorgio Welby, affetto da distrofia muscolare. Dopo la morte del marito Piergiorgio ha proseguito il suo impegno e continua a testimoniare nei dibattiti pubblici l’importanza di temi come l’autodeterminazione della persona, le scelte di vita e fine vita, nonché la rilevanza di un’assistenza adeguata alla persona malata e la vita indipendente della persona disabile.

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