Giovedì 11 luglio 2019, come vi avevamo anticipato, sono state ispezionate due tombe nel Cimitero Teutonico sito all’interno delle mura Vaticane. La richiesta era pervenuta, tramite i legali, dai familiari di Emanuela Orlandi, quindicenne scomparsa nel 1983 sulla cui morte aleggia ancora un certo mistero e tanti interrogativi rimasti inevasi.
Fonti anche interne del Vaticano avevano indicato alla famiglia la possibilità che i resti di Emanuela Orlandi potessero trovarsi all’interno di due tombe (“cercate dove indica l’Angelo” era stata l’indicazione) proprio lì dove è stata disposta l’ispezione alla presenza di familiari di Orlandi, dei suoi legali e degli esperti di parte.
Emanuela Orlandi, le parole del fratello all’uscita del Cimitero
Nuovo colpo di scena. Infatti non solo non sono stati ritrovati i resti della quindicenne ma la ricerca è andata completamente a vuoto. Nelle due tombe non sono stati rinvenuti i resti delle persone che in teoria sarebbero state sepolte li. E il mistero in un certo senso si infittisce.
Pietro Orlandi all’uscita del Cimitero ha dichiarato: “Tolta la lastra della prima tomba, gli operai hanno scavato per circa 30 centimetri e hanno scoperto che sotto c’era una stanza, ma incredibilmente era vuota. Quindi si è passati alla seconda: una tomba a sarcofago per la quale serviva solo sollevare le lapide. Ma anche quella era completamente vuota”.
Poi ha spiegato da dove è nata la richiesta di aprire le tombe in questione: “Noi avevamo ricevuto delle segnalazioni precise, non solo quelle contenute nella lettera anonima: ci segnalavano quello come luogo della sepoltura di Emanuela anche fonti interne al Vaticano. Questa vicenda non può finire così. Perché tutte queste persone ci hanno indirizzato lì? I familiari delle principesse sapevano che non c’erano i corpi? E dove sono?”.
Emanuela Orlandi, il legale ed il perito dopo ispezione al Cimitero
Oltre al fratello di Emanuela Orlandi, hanno commentato l’ispezione di oggi anche il legale della famiglia l’avvocato Laura Sgrò ed il perito di parte Giuseppe Portera.
Per la prima “la famiglia Orlandi ha diritto ad avere risposte. È vergognoso che dopo 36 anni Emanuela non abbia ancora giustizia. Deve essere trovata. La risposta va data a loro, ma anche allo Stato italiano”.
Portera ha commentato: “Mi sembra strano che non esista qualche documento che dica se c’era un corpo all’interno o si trattava di una sepoltura in ricordo della principessa. È doveroso che l’informazione venga condivisa anche con la famiglia Orlandi”.
La versione della Santa Sede
Di seguito la ricostruzione dei fatti e la precisazione della Santa Sede.
“Si sono concluse alle ore 11.15 le operazioni al Campo Santo Teutonico nell’ambito delle incombenze istruttorie del caso Orlandi. Le ricerche hanno dato esito negativo: non è stato trovato alcun reperto umano né urne funerarie”. Il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Alessandro Gisotti ha detto: “L’accurata ispezione sulla tomba della principessa Sophie von Hohenlohe ha riportato alla luce un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70, completamente vuoto. Successivamente si sono svolte le operazioni di apertura della seconda tomba-sarcofago, quella della principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Al suo interno non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due principesse sono stati informati dell’esito delle ricerche”.
Circa il mancato ritrovamento di resti umani in un certo senso inaspettato poche ore dopo la prima comunicazione sempre dalla Santa Sede hanno fatto sapere: “Nel corso degli anni sono stati fatti dei lavori di rifacimento ed è ragionevole pensare che i resti appartenenti alle principesse siano stati portati altrove. Queste due tombe sono state sottoposte a una serie di lavori di ristrutturazione, gli ultimi risalgono a una cinquantina di anni fa. Le ossa delle due principesse sono state rimosse e abbiamo già avviato una serie di verifiche di tipo documentale per capire dove siano finite. Ma è tutto normale, non c’è nulla di inquietante, come è stato detto”.
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