Conto corrente in rosso: le parole che nessuno che detiene un po’ di liquidità in banca vorrebbe mai sentire. La perdita del lavoro, la mancanza di un salario adeguato, le spese eccessive rispetto alle entrate, sono solo alcune tra le eventualità che potrebbero determinare un segno negativo sul conto corrente. Ma cosa succede esattamente quando i soldi sul conto corrente finiscono? Entro quale limite scatta l’alert? E quand’è che gli intestatari ricevono apposita comunicazione per ripianare il debito?
Conto corrente: saldo in rosso, le novità
Vediamo subito le ultime novità a riguardo, grazie agli aggiornamenti introdotti con un provvedimento del 18 giugno 2019 di Bankitalia, contenente “Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari – Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti” (il testo integrale lo trovate qui). Andiamo quindi a leggere cosa dice il paragrafo denominato “Sconfinamenti”.
Ai sensi dell’articolo 125-octies del T.U., in caso di sconfinamento consistente che si protragga per oltre un mese, il finanziatore comunica al consumatore, in forma scritta, su supporto cartaceo o altro supporto durevole preventivamente concordato:
- Lo sconfinamento;
- L’importo interessato;
- Il tasso di interesse;
- La commissione di istruttoria veloce.
Quando lo sconfinamento è consistente
Ma cosa s’intende per “sconfinamento consistente”? Lo sconfinamento è consistente in uno dei seguenti casi:
- Importo pari o superiore a 300 euro in assenza di apertura di credito;
- Percentuale pari o superiore al 5% dell’importo totale del credito previsto da un contratto di apertura di credito, ove esistente.
Conto corrente: quando viene comunicato lo sconfinamento
Lo sconfinamento viene comunicato al cliente massimo entro 3 giorni lavorativi successivi al compimento di 1 mese dal momento nel quale lo sconfinamento è diventato consistente.
La comunicazione non risulterà necessaria nel caso in cui sia stata già effettuata, al superamento di una delle soglie, in un momento antecedente.
Le novità sopra riportate entreranno in vigore a partire dal 1° gennaio 2020.
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Conto corrente in rosso: come muoversi?
Il conto corrente è in rosso: si può chiudere per evitare di aumentare i costi e le spese da gestire? La risposta è sì, sappiate che nessuna banca potrà negare di chiudere il conto, anche se in rosso. La cosa importante da tenere a mente è che il debito con la banca permane e andrà estinto. Il conto in rosso, infatti, può essere chiuso solo per non aumentare i debiti relativi alle spese di gestione del conto stesso, non certo per estinguere un debito che, piccolo o grande che sia, andrà necessariamente risanato.
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