Di lo Scorfano:
Poi a settembre ci saranno le lamentele consuete, i pianti e lo stridore di denti e le ginocchia che sbatacchiano e si frantumano: ma è ovviamente adesso, in queste settimane, che i giochi si fanno e che si adottano i libri di testo per le classi dell’anno prossimo. E quindi è adesso che bisogna badare a quello che avviene, a come e perché sta avvenendo, a chi fa in modo che avvenga così; è adesso, quando ancora nessuno si lamenta di nulla, ma mentre bisogna sceglierli davvero i benedetti libri di testo per gli alunni dell’anno prossimo.
E però le adozioni non sono semplicissime, nemmeno quest’anno. Innanzitutto perché le regole nuove vogliono che un libro si possa cambiare solo dopo che è stato adottato per almeno cinque anni; ma altre nuove regole vogliono che, dall’anno prossimo, siano adottati solo testi che siano dotati, in parte o in toto, di risorse online: e quindi alcuni libri che non sono stati affatto adottati per cinque anni (nemmeno per due anni, a volte) debbono comunque essere sostituiti. E c’è la deroga apposita, infatti (con complicazioni relative ai cambiamenti dei relativi codici isbn che però vi risparmio, per mia gentilezza).
Ma non è comunque finita, però: perché nel frattempo c’è stata anche la riforma dei cicli scolastici targata Gelmini (ve la ricordate, no?); la quale riforma ha cambiato le discipline di quasi tutti gli indirizzi della scuola superiore e quindi, si capisce bene, se sono cambiate le discipline, devono cambiare anche i libri di testo da adottare. Per cui, nel concreto, le terze dell’anno prossimo non esistono ancora e non sono mai esistite prima, sono una novità per tutti, insegnanti e studenti: e quindi molti libri saranno da adottare dal nulla, perché non ci sono precedenti.
Benissimo, se non che ci sono anche i tetti spesa da rispettare: e cioè i tetti che il ministero stabilisce per ogni anno di corso e che non devono essere superati da nessun consiglio di classe: e il tetto, per i pochi che non ne fossero al corrente, è la somma dei denari che sarà necessaria a settembre per acquistare tutti i libri che servono per quella data classe in quel dato indirizzo scolastico. Ma appunto, alcuni indirizzi scolastici sono del tutto nuovi e anche quelli vecchi sono del tutto rinnovati e hanno quindi bisogno di tetti spesa del tutto nuovi, come ben si comprende, visto che hanno subito modifiche nel curriculum delle discipiline.
Ma non basta ancora, ovviamente. Perché la data entro cui i libri di testo debbono essere adottati è la metà di maggio, più o meno. Ma, l’anno scorso come quest’anno, il Ministero ha emanato apposita circolare che invita ad anticipare di qualche giorno la data dell’adozione perché, visto appunto il problema del riordino dei cicli targato Gelmini, i tempi tecnici per l’organizzazione del tutto possono essere un po’ più lunghi. E dunque è finita così, l’anno scorso: è finita che noi, come istituto, abbiamo correttamente anticipato i tempi di qualche giorno e il ministero guidato dalla Gelmini (ve la ricordate, no?), sempre all’erta, lo stesso che ci aveva chiesto di anticipare i tempi, non ha affatto anticipato l’emanazione dei tetti spesa: per cui è finita che i tetti spesa per le nuovi classi dei nuovi indirizzi sono stati pubblicati il giorno dopo che noi avevamo stabilito e pubblicato l’elenco dei libri di testo per l’anno successivo. Ed è andata bene che non avevamo sforato i suddetti tetti spesa in nessun caso: perché a settembre, il ministro Gelmini, la stessa che aveva fatto uscire i tetti spesa in ritardo, si è poi molto lamentata delle scuole che non li avevano rispettati e aveva preso le parti dei genitori e delle associazioni dei consumatori contro i dirigenti e gli insegnanti cattivi e irrispettosi delle regole…
E quest’anno? E quest’anno che il governo tecnico risplende su di noi con la sua luce gloriosa ed immobile? Quest’anno, a pochi giorni dalla metà di maggio, è tutto uguale uguale, proprio come l’anno scorso: i tetti spesa per i libri delle classi terze (quelle del tutto rinnovate) non sono ancora usciti e chissà quando usciranno. Ma noi dobbiamo comunque adottare in questi giorni i libri per quelle classi terze. E quindi siamo lì, con i nostri libri in mano, quelli buoni, quelli che abbiamo litigato tanto tra di noi per metterci d’accordo e finalmente, dopo le riunioni di dipartimento e i consigli di classe e il collegio docenti, abbiamo deciso che andavano bene proprio questi testi qui; noi siamo lì, mentre ormai mancano pochi giorni, davvero pochissimi, con i nostri libri in mano e tutte le risorse online, ma dal ministero nel frattempo il nulla, il silenzio, il niente, il buio profondo. Nessuno che dica quali sono i tetti spesa per l’anno prossimo, nessuno che nemmeno faccia finta di saperlo o di stare per dirlo. Niente, il beffardo niente, di nuovo, come l’anno scorso, come quando c’era la Gelmini, anche adesso che c’è il tecnicissimo Profumo.
Ricordatevi di questo, almeno, a settembre prossimo, quando sui giornali usciranno i rituali articoli sdegnati sul caro libri di testo e il ministro, probabilmente, si schiererà dalla parte dei «consumatori di libri di testo»: ricordatevi di chi era, nel momento decisivo, clamorosamente in ritardo, grazie.
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